Page 50 - MediAppalti, Anno XI - N. 7
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                 “La programmazione degli acquisiti

                 è un vero e proprio obbligo - non solo

                 una forma di buona amministrazione -”.


                 Con la decisione della quinta Sezione, n. 5561 del 27 luglio 2021 il Consiglio
                 di Stato puntualizza l’obbligo di programmazione degli acquisiti.

                                                                                                    IL
                                                                                                  PUN
                 di Emanuela Pellicciotti
                                                                                                 TO











                    Introduzione                                da  “indice  di  buona  amministrazione”  a  vero  e
                                                                proprio “obbligo”.
                 Il 27 luglio 2021 il Consiglio di Stato, con la decisione   Viene,  a  questo  punto,  da  chiedersi  anche  quale
                 della  quinta  Sezione  n.  5561  ha  sintetizzato   sia la ricaduta pratica di questo principio e – nel
                 un  importante  principio:  quello  dell’obbligo  di   fare  ciò  –  si  deve  necessariamente  partire  dalla
                 programmazione degli acquisiti.                qualificazione  dell’obbligo  di  programmazione:
                                                                cioè, ad esempio, se si tratti di un obbligo di natura
                 Non  si tratta  di un  principio interpretativo  come   pre-contrattuale  (quindi,  risarcibile  nei  termini  di
                 quelli  enunciati  dall’Adunanza  Plenaria,  tuttavia,   questa  tipologia  di  responsabilità),  oppure  se  si
                 la decisione in esame si distingue innanzitutto per   verta in tema di responsabilità amministrativa (con
                 la sintesi – ed in un certo senso, anche l’esegesi   le conseguenti  ricadute  in tema  di responsabilità
                 dell’obbligo di programmazione degli acquisti.  erariale).
                 Inoltre, la pronuncia presenta il principio sotto una
                 diversa luce.                                  Nelle riflessioni che seguiranno, si cercherà di dare
                                                                conto  dell’evoluzione motivazionale dei giudici  di
                 Sarebbe   facile   osservare   che   l’obbligo   di   primo e di secondo grado, che si sono confrontati
                 programmazione  costituisce una  declinazione,   su  questo  tema  e  –  senza  pretesa  di  esaustività
                 ben percepibile, del principio di buon andamento   –,  si anticipa che  sembra  potersi ricondurre
                 dell’azione  amministrativa;  tuttavia,  il Consiglio   l’obbligo di programmazione  ad  un  principio
                 di Stato pone  l’accento  anche sulle conseguenze   immanente nel sistema dei contratti pubblici – cui
                 derivanti dalla mancanza  di programmazione    seguirebbe  presumibilmente  una  responsabilità
                 e,  in  tal  modo,  sfiora  i  tasti  della  tutela  della   pre-contrattuale in caso di inosservanza -.
                 concorrenza e del divieto di frammentazione delle
                 gare  pubbliche.  Così,  l’obbligo di programmare   A conforto di questa tesi si aggiunge la (successiva)
                 gli  acquisiti  assume  una  connotazione  di  vero  e   Delibera  ANAC  n.  628  dell’8  settembre  2021
                 proprio onere per le amministrazioni – e non solo   con  la  quale  –  pur  in  una  fattispecie  diversa
                 di indicatore  di una  buona  capacità  gestionale   di  affidamento  in  prorogatio  -,  l’Autorità  ha
                 dell’ente pubblico -.                          affermato la contrarietà alle norme in materia di
                                                                appalti  pubblici  dell’affidamento  di  un  servizio,
                 La  decisione in commento  –  per  la verità,  tanto   reiterato senza procedura competitiva, frazionato
                 breve  quanto  incisiva  -,  quindi,  si  presta  ad  un   artificiosamente  al  fine  di  rimanere  al  di  sotto
                 fluire  di  commenti  che  si  innestano  proprio  su   della soglia di rilevanza comunitaria e “viziato” da
                 questo “switch” del concetto di “programmazione”,   assenza di programmazione.

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