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                 dell’affidamento  in  house.  In  questo  quadro  -   il Testo Unico sulle società partecipate, che, all’art.
                 ritiene  il Consiglio  di Stato  -  il Comune  avrebbe   2  comma  1  lettere  c)  e  d),  definisce  il  controllo
                 interesse  ad  impugnare  l’affidamento  diretto   analogo e il controllo analogo congiunto; norme,
                 perché è suo interesse che il servizio nel proprio   queste, che – ricorda il Consiglio di Stato - sono
                 territorio sia gestito in modo legittimo.      soltanto  ricognitive  di un  istituto  già  esistente  in
                                                                via giurisprudenziale.
                 Per  contro,  le  resistenti  deducevano  che  la
                 selezione  di IREN come  società  incorporante,  in   Sul  piano nazionale,  invece,  il Consiglio  di Stato
                 quanto  effettuata  tramite  gara,  soddisferebbe  i   rammenta,  innanzitutto, che  l’art.  113  del TUEL
                 requisiti necessari per proseguire il servizio, sicchè   consentiva l’affidamento in house e che tale norma
                 non vi sarebbe alcun affidamento diretto senza i   era  vigente  all’epoca  dell’affidamento  in  house
                 presupposti dell’in house.                     disposto dal Comune di cui si tratta (2005): di qui
                                                                la possibilità per gli enti locali di affidare il servizio
                 Secondo  questa  prospettazione,  la  procedura   costituendo  a  tale  scopo  una società  di capitali
                 pubblica  con  cui  si  è  scelto  il  partner  per   a  partecipazione  pubblica.  Successivamente  è
                 l’aggregazione  (ossia  la  IREN) avrebbe  dato   intervenuta  la  norma  nazionale  sulla gestione
                 luogo anche all’affidamento del servizio, disposto   integrata  dei  rifiuti  urbani  ossia  l’art.  200
                 quindi  a  monte  dalla  gara  esperita  e  non  dalla   d.lgs.  3  aprile  2006  n.  152,  ai  sensi  del  quale  il
                 delibera  provinciale  successiva.  Se  è  vero  che   servizio è gestito dalle Regioni, che vi procedono
                 la gara non  aveva,  all’evidenza,  per  oggetto   individuando  ambiti territoriali  ottimali ed  hanno
                 l’affidamento  del  servizio  in  questione,  tuttavia,   potestà  legislativa  integrativa  al  riguardo.  Si
                 secondo  le  resistenti,  si  può  ragionevolmente   richiama quindi il quadro regionale, evidenziando
                 sostenere che lo comprendesse indirettamente, in   che la Regione Liguria (con la L.R. n. 1/2014) ha
                 base  al  principio  logico e  pratico per  cui  nel  più   previsto che gli ambiti territoriali coincidano con le
                 sta  il  meno.  Accogliendo  la  tesi  della  Provincia,   Province, le quali gestiscono il servizio per i Comuni
                 non  si  configurerebbe  alcun  affidamento  diretto   che  ne  fanno  parte.  Tali  enti  devono  provvedere
                 illegittimo.                                   necessariamente  all’affidamento  o  per  pubblica
                                                                gara o in house nei casi in cui esso è consentito.
                 La questione è sicuramente rilevante ai fini della
                 decisione: se fosse corretta la tesi sostenuta dal   La  ricognizione  normativa  del Supremo  Giudice
                 Comune  appellante,  andrebbe  accolto il  ricorso   amministrativo  si conclude  con  il richiamo  alle
                 di primo  grado,  con  annullamento  dell’atto  di   norme  in tema  di partecipazioni  societarie
                 affidamento  impugnato.  Di  conseguenza  la   pubbliche: il  Consiglio  di Stato  ricorda,  nella
                 Provincia, competente in base alla legge regionale   specie,  l’art.  1,  commi  611  e  612,  della L.  n.
                 citata, dovrebbe disporre un nuovo affidamento in   190/2014, nonché il già citato art. 3 bis comma 2
                 modo  legittimo,  quindi  o  mediante pubblica  gara   bis D.L. n. 138/2011, che ha previsto la continuità
                 oppure mediante affidamento in house a soggetto   di gestione fra l’originario affidatario e il soggetto
                 che ne abbia i requisiti.                      a lui subentrato.

                 Seguendo  invece  la  tesi opposta,  il motivo  di
                 appello  andrebbe  respinto,  perché  l’affidamento   5. Il rinvio alla Corte di giustizia
                 sarebbe stato disposto in modo legittimo.
                                                                Delineato il quadro normativo, il Supremo Giudice
                 A prescindere da ogni considerazione nel merito,   mostra chiaramente di aderire alla posizione della
                 il Supremo  giudice amministrativo  si vede    Provincia e delle altre resistenti, pur riconoscendo,
                 costretto a disporre il rinvio alla Corte europea e   tuttavia,  a  giustificazione  forse  di  una  maggior
                 la conseguente sospensione del giudizio in quanto,   cautela  da  utilizzare,  che  nella giurisprudenza
                 ai sensi dell’art. 267 comma 3 TFUE, il Consiglio di   amministrativa non esistono precedenti sul punto:
                 Stato è giurisdizione nazionale di ultima istanza.   l’attenzione deve porsi sul momento concorrenziale,
                 Il rinvio è preceduto da una rapida disamina della   che  si  raggiunge,  in  termini  sostanziali,  quando
                 normativa e della giurisprudenza rilevanti. Il punto   più operatori  competono,  o  possono  competere,
                 di partenza della analisi del giudice amministrativo   per  assicurarsi  il  relativo mercato  nel periodo
                 è la Direttiva 2014/24/UE del 26 febbraio 2014, e   di   riferimento,   «indipendentemente   dalla

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