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Mediappalti Il Punto
Il divieto di “commistione” fra requisiti
soggettivi ed oggettivi nell’evoluzione
giurisprudenziale IL
PUN
di Riccardo Gai TO
1. La distinzione fra selezione l’oggetto del contratto, possano essere valutate
dell’offerente e selezione dell’offerta anche per la selezione della offerta, di prevedere nel
bando di gara elementi di valutazione dell’offerta
Sulla base della giurisprudenza comunitaria, che tecnica di tipo soggettivo, concernenti la specifica
aveva sottolineato la necessità di operare una netta attitudine del concorrente, anche sulla base di
separazione tra fase di selezione dell’offerente, analoghe esperienze pregresse, a realizzare lo
basata su criteri di idoneità, e fase di selezione specifico progetto oggetto di gara (v., sul punto,
dell’offerta, fondata su criteri di aggiudicazione Cds, V, 3 ottobre 2012, n. 5197).
(cfr. Corte di Giustizia, 24 gennaio 2008, in causa
C-532/06), anche l’orientamento giurisprudenziale
nazionale è stato a lungo nel senso del divieto Sulla base della giurisprudenza
di inclusione, tra i criteri di valutazione delle comunitaria, che aveva sottolineato
offerte, di elementi attinenti alla capacità tecnica
dell’impresa (in particolare, pregressa esperienza la necessità di operare una netta
presso soggetti pubblici e privati e certificazione di separazione tra fase di selezione
qualità) anziché alla qualità dell’offerta, alla stregua dell’offerente, basata su criteri
del principio ostativo alla commistione fra i criteri di idoneità, e fase di selezione
soggettivi di qualificazione e i criteri afferenti alla dell’offerta, fondata su criteri di
valutazione dell’offerta a fini di aggiudicazione (cfr. aggiudicazione anche l’orientamento
Cds, V, 14 ottobre 2008, n. 4971; id., V, 20 agosto
2013 n. 4191; id., 12 novembre 2015, n. 5181). giurisprudenziale nazionale è stato
Tuttavia, si era fatta strada, già nel vigore del a lungo nel senso del divieto di
d.lgs. n. 163 del 2006, una diversa giurisprudenza inclusione, tra i criteri di valutazione
che, sia pure limitatamente alle procedure delle offerte, di elementi attinenti
relative ad appalti di servizi, aveva consentito alla capacità tecnica dell’impresa
l’interpretazione del detto principio cum grano salis (cfr. Cds, V, 14 ottobre 2008, n. 4971;
(così, espressamente, Cds, IV, 25 novembre 2008,
n. 5808), consentendo alle stazioni appaltanti, nei id., V, 20 agosto 2013 n. 4191; id., 12
casi in cui determinate caratteristiche soggettive novembre 2015, n. 5181).
del concorrente, in quanto direttamente riguardanti
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