Page 58 - MediAppalti, Anno XI - N. 5
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                 Consiglio di Stato, Sez. V, 21/06/2021, n. 4754

                 Sulla differenza tra varianti e soluzioni migliorative


                 “«in sede di gara d’appalto e allorquando il sistema di selezione delle offerte sia basato sul criterio dell’offerta
                 economicamente più vantaggiosa, le soluzioni migliorative si differenziano dalle varianti perché le prime
                 possono liberamente esplicarsi in tutti gli aspetti tecnici lasciati aperti a diverse soluzioni sulla base del
                 progetto posto a base di gara ed oggetto di valutazione delle offerte dal punto di vista tecnico, rimanendo
                 comunque  preclusa  la  modificabilità  delle  caratteristiche  progettuali  già  stabilite  dall’Amministrazione,
                 mentre  le  seconde  si  sostanziano  in  modifiche  del  progetto  dal  punto  di  vista  tipologico,  strutturale  e
                 funzionale,  per  la  cui  ammissibilità  è  necessaria  una  previa  manifestazione  di  volontà  della  stazione
                 appaltante, mediante preventiva autorizzazione contenuta nel bando di gara e l’individuazione dei relativi
                 requisiti  minimi  che  segnano  i  limiti  entro  i  quali  l’opera  proposta  dal  concorrente  costituisce  un  aliud
                 rispetto a quella prefigurata dalla Pubblica Amministrazione, pur tuttavia consentito …”




                 Consiglio di Stato, Sez. V, 15/06/2021, n. 4635


                 In relazione all’offerta tecnica, “la prescrizione sul numero massimo delle pagine della relazione tecnica
                 allegata all’offerta deve essere interpretata cum granu salis”


                 “...la giurisprudenza di questo Consiglio di Stato ha chiarito che “la prescrizione sul numero massimo delle
                 pagine  della  relazione  tecnica  allegata  all’offerta  deve  essere  interpretata  cum  granu  salis”,  e  ha  dato
                 rilievo nella specie alla circostanza che “le ipotetiche violazioni (un’eccedenza di tre o quattro pagine) non
                 [avevano] in concreto determinato alcuna alterazione valutativa dell’offerta” (Cons. Stato, V, 21 giugno
                 2012, n. 3677).
                 In  tale  prospettiva,  la prescrizione inerente  al numero  massimo  di pagine,  oltre  a  poter  dar  luogo a
                 esclusione solo se espressamente previsto dalla lex specialis (Cons. Stato, V, 8 gennaio 2021, n. 298; 9
                 novembre 2020, n. 6857; 2 ottobre 2020, n. 5777), richiede negli altri casi - in relazione alla valutazione
                 dell’offerta  -  un’apposita  prova  sull’effettiva  rilevanza  a  fini  valutativi,  e  cioè  sul  vantaggio  conseguito
                 da un concorrente in danno degli altri per effetto dell’eccedenza dimensionale dell’offerta (Cons. Stato,
                 n.  6857  del  2020,  cit.;  V,  3  febbraio  2021,  n.  999);  a  ciò  si  aggiunga,  ai  fini  della  stessa  valutazione
                 dell’eccedenza, la necessità di considerare i margini di discrezionalità eventualmente rimessi ai medesimi
                 operatori economici su alcuni dei parametri redazionali laddove non puntualmente definiti dalla lex specialis
                 (Cons. Stato, n. 5777 del 2020, cit.).”




                 Consiglio di Stato, Sez. V, 14/06/2021, n. 4574


                 “l’esclusione  dalla  gara  ai  sensi  dell’art.  80,  comma  5,  lett.  c)  deve  essere  disposta  all’esito  di  un
                 procedimento in contraddittorio con l’operatore economico”

                 “La giurisprudenza ha altresì chiarito che “in tanto una ricostruzione a posteriori degli obblighi dichiarativi
                 può  essere  ammessa,  in  quanto  si  tratti  di  casi  palesemente  incidenti  sulla  moralità  ed  affidabilità
                 dell’operatore economico, di cui quest’ultimo doveva ritenersi consapevole e rispetto al quale non sono
                 predicabili esclusioni “a sorpresa” a carico dello stesso» (v. Cons. Stato, sentenza n. 4316 del 2020)” (Cons.
                 Stato,  IV,  5  agosto  2020,  n.  4937)  ...  Va  infatti  conferita  “determinatezza  e  concretezza”  all’elemento

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