Page 73 - MediAppalti, Anno XIII - N. 7
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Osservatorio sulla Corte dei Conti                                                   Mediappalti
               Cessione gratuita di immobile












               2. Una possibile risposta


               Sulla questione delle cessioni “gratuite” una volta che un bene è acquisito al patrimonio “pubblico”
               – ed appartiene pertanto alla collettività – nascono delle precise obbligazioni di non consentire lo
               “scadimento” del valore e/o di impoverirne arbitrariamente la “rendita” (qualora questa sia possibile,
               ad esempio con una vendita a seguito di regolare asta/gara pubblica.


               Non  solo,  nel  momento  in cui  si accetta  una  donazione  i responsabili  interessati  sono  obbligati,
               evidentemente,  a  formulare  una  valutazione  tecnico/economica  esponendo  chiaramente
               all’amministrazione i costi di gestione.  Costi che  devono essere  chiaramente  esplicitati  per
               comprendere il carico sul bilancio e sulla collettività.
               Valutazione attente e presidiate da un parere di regolarità tecnica e contabile che potrebbe anche far
               emergere la non convenienza nell’accettazione della donazione.




               3. La giurisprudenza


               Sui pericoli, di danni erariali, per una improvvida cessione a titolo gratuito, ad esempio, la Corte dei
               Conti, Lombardia, deliberazione n. 164/2029. Nella delibera in parola, nel dettaglio, si legge che “La
               cessione gratuita (donazione modale), di beni pubblici, di norma, non è consentita perché incompatibile
               con i principi contenuti nelle norme che disciplinano la cessione e la valorizzazione del patrimonio
               disponibile  della P.A.  Appartiene  dunque  esclusivamente  alla  responsabilità  ed  alla competenza
               dell’Amministrazione  la  rigorosa  valutazione  in concreto  (ed  in casi  eccezionali) della sussistenza
               delle condizioni legittimanti la cessione gratuita di un bene immobile, sulla base di una necessaria
               ed esaustiva motivazione in merito all’idoneità della donazione modale per il raggiungimento di uno
               specifico fine dall’ente locale e nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità sotto il profilo
               economico. Inoltre,  la motivazione dovrà  dare  conto dell’assenza  di altre  opzioni  che  potrebbero
               consentire il raggiungimento dell’interesse pubblico perseguito dal comune nell’ambito dei propri fini
               istituzionali (fini istituzionali del comune e non dell’Ente pubblico o privato cui viene ceduto il bene)
               - conf. Sez. reg. controllo Piemonte n. 409/2013.”

               E’  del  tutto  evidente,  pertanto,  che  il responsabile  del  patrimonio  (normalmente  riconducibile
               all’ufficio tecnico) ed il responsabile del servizio finanziario dovranno ben evidenziare questi aspetti –
               coinvolgendo eventualmente anche il Segretario e il revisore -, per chiarire la misura di una necessaria
               contropartita.

               Nel caso di specie viene ipotizzata la prestazione di una manutenzione, il problema però è che tali costi
               della manutenzione avrebbero dovuto essere considerati all’atto dell’accettazione della donazione.
               Una volta inserito nel patrimonio dell’ente occorrerà capire, quindi, il costo di gestione ma anche
               verificare la reale potenzialità del bene (ad esempio in caso di locazione). E’ chiaro che una accettazione
               di un bene che poi provoca solo costi per l’ente deve essere ben meditata.


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