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Mediappalti Il Punto
pubblico originario), il potere di revoca resta stipulazione del contratto – bisogna considerare che
tuttavia connotato da un’ampia discrezionalità l’ambito degli appalti pubblici è del tutto peculiare
(cfr., tra le tante, Cds, sez. III, 6 maggio 2014, rispetto ad altri settori del nostro ordinamento,
n.2311) e necessita senza dubbio di definire le condizioni
del valido esercizio della potestà di autotutela in
A differenza del potere di annullamento d’ufficio, questione secondo parametri ancora più stringenti.
infatti, che presuppone l’illegittimità dell’atto
annullato, quello di revoca presuppone unicamente A fronte, infatti, della nota strutturazione
una valutazione di opportunità, seppur limitata procedimentale della scelta del contraente, la
alle condizioni legittimanti declinate all’art. 21 definizione regolare della procedura mediante la
quinquies della legge 241/90. selezione di un’offerta giudicata migliore conforme
alle esigenze della stazione appaltante, per
L’aspetto critico dell’esercizio del potere di revoca, come cristallizzate nella lex specialis, consolida
dunque, risiede nel rischio che vengano lesi il in capo all’impresa aggiudicataria una posizione
principio del legittimo affidamento ingenerato particolarmente qualificata ed impone, quindi, alla
nel privato danneggiato dalla revoca, l’interesse Stazione appaltante, nell’esercizio del potere di
pubblico alla certezza dei rapporti giuridici costituiti revoca, l’onere di una ponderazione particolarmente
dall’atto originario, nonché, più in generale, alla rigorosa di tutti gli interessi coinvolti.
stabilità dei provvedimenti amministrativi.
Il ritiro di un’aggiudicazione legittima dovrebbe,
Per quanto concerne gli appalti pubblici, va ricordato infatti, essere giustificato dalla sussistenza di
che l’istituto della revoca non è utilizzabile dopo la ragioni di interesse pubblico (o una rinnovata
stipula del contratto d’appalto, dovendo utilizzarsi, valutazione di quelle originarie) particolarmente
in quella fase, il diverso strumento del recesso (v. salienti e preminenti sulle esigenze di tutela del
Adunanza Plenaria del Cds, decisione del 29 giugno legittimo affidamento ingenerato nell’impresa
2014, n.14), mentre prima del perfezionamento che ha regolarmente partecipato alla gara,
del contratto, al contrario, l’aggiudicazione è rispettandone le regole e organizzandosi in modo
pacificamente revocabile (cfr. Cds, sez. III, 13 da risultarne vincitrice, e richiede, quindi, una
aprile 2011, n.2291). L’Adunanza Plenaria citata motivazione particolarmente convincente circa
ha costituito un momento “spartiacque” nel i contenuti e l’esito della necessaria valutazione
dibattito dottrinale e giurisprudenziale, avendo comparativa dei predetti interessi (cfr. Cds, sez. V,
chiarito che nel procedimento di affidamento 19 maggio 2016, n. 2095).
di lavori pubblici, le pubbliche amministrazioni,
se, stipulato un contratto di appalto, rinvengono
sopravvenute ragioni di inopportunità della
prosecuzione del rapporto negoziale, non possono
utilizzare lo strumento pubblicistico della revoca L’Adunanza Plenaria del Consiglio
dell’aggiudicazione ma devono esercitare il diritto di Stato (14/2014) ha chiarito che
potestativo regolato (all’epoca) dall’art. 134 del D. nel procedimento di affidamento
Lgs. n. 163 del 2006, ossia il recesso. di lavori pubblici, le pubbliche
amministrazioni, se, stipulato un
Il principio di diritto appena riportato, espresso
dal Supremo Consesso amministrativo a margine contratto di appalto, rinvengono
della sentenza in commento, ha dunque spento – sopravvenute ragioni di inopportunità
sembrerebbe in via definitiva – il dibattito relativo della prosecuzione del rapporto
alla possibilità dell’amministrazione di travalicare negoziale, non possono utilizzare lo
i confini pubblicistici delle procedure ad evidenza strumento pubblicistico della revoca
pubblica, scongiurando l’utilizzo di un tipico dell’aggiudicazione ma devono
strumento di autotutela, quale la revoca dell’atto
amministrativo, nella fase privatistica delle stesse, esercitare il diritto potestativo di
che incomincia con la stipula del contratto di recesso dal contratto
appalto.
Così riconosciuta, in astratto, la revocabilità
dell’aggiudicazione – ovviamente prima della
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