Page 20 - MediAppalti, Anno XIV - N. 1
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Mediappalti                                                                               Il Punto






               pubblico originario),  il potere  di revoca  resta   stipulazione del contratto – bisogna considerare che
               tuttavia connotato  da un’ampia discrezionalità   l’ambito degli appalti pubblici è del tutto peculiare
               (cfr.,  tra  le  tante,  Cds,  sez.  III,  6  maggio  2014,   rispetto  ad  altri settori  del nostro  ordinamento,
               n.2311)                                         e necessita senza dubbio di definire le condizioni
                                                               del valido esercizio della potestà  di autotutela  in
               A differenza del potere di annullamento d’ufficio,   questione secondo parametri ancora più stringenti.
               infatti,  che  presuppone  l’illegittimità  dell’atto
               annullato, quello di revoca presuppone unicamente   A  fronte,  infatti,  della  nota  strutturazione
               una  valutazione di opportunità,  seppur  limitata   procedimentale  della scelta  del contraente,  la
               alle  condizioni legittimanti declinate  all’art.  21   definizione  regolare  della  procedura  mediante  la
               quinquies della legge 241/90.                   selezione di un’offerta giudicata migliore conforme
                                                               alle esigenze della stazione appaltante,  per
               L’aspetto critico dell’esercizio del potere di revoca,   come  cristallizzate nella  lex  specialis,  consolida
               dunque,  risiede  nel  rischio  che  vengano  lesi  il   in capo  all’impresa  aggiudicataria  una  posizione
               principio  del  legittimo  affidamento  ingenerato   particolarmente qualificata ed impone, quindi, alla
               nel  privato  danneggiato  dalla  revoca,  l’interesse   Stazione  appaltante,  nell’esercizio  del potere  di
               pubblico alla certezza dei rapporti giuridici costituiti   revoca, l’onere di una ponderazione particolarmente
               dall’atto  originario,  nonché,  più  in  generale,  alla   rigorosa di tutti gli interessi coinvolti.
               stabilità dei provvedimenti amministrativi.
                                                               Il  ritiro  di un’aggiudicazione  legittima  dovrebbe,
               Per quanto concerne gli appalti pubblici, va ricordato   infatti,  essere  giustificato  dalla  sussistenza  di
               che l’istituto della revoca non è utilizzabile dopo la   ragioni di interesse  pubblico (o  una  rinnovata
               stipula del contratto d’appalto, dovendo utilizzarsi,   valutazione  di  quelle  originarie)  particolarmente
               in quella fase, il diverso strumento del recesso (v.   salienti e  preminenti  sulle esigenze di tutela  del
               Adunanza Plenaria del Cds, decisione del 29 giugno   legittimo  affidamento  ingenerato  nell’impresa
               2014,  n.14),  mentre  prima  del  perfezionamento   che  ha regolarmente  partecipato alla gara,
               del contratto, al contrario, l’aggiudicazione è   rispettandone le regole e organizzandosi in modo
               pacificamente  revocabile  (cfr.  Cds,  sez.  III,  13   da  risultarne  vincitrice,  e  richiede,  quindi,  una
               aprile 2011,  n.2291).  L’Adunanza  Plenaria  citata   motivazione  particolarmente  convincente  circa
               ha  costituito  un  momento  “spartiacque”  nel   i contenuti  e  l’esito  della  necessaria  valutazione
               dibattito dottrinale  e  giurisprudenziale,  avendo   comparativa dei predetti interessi (cfr. Cds, sez. V,
               chiarito  che  nel  procedimento  di  affidamento   19 maggio 2016, n. 2095).
               di lavori pubblici,  le pubbliche amministrazioni,
               se,  stipulato un  contratto  di appalto, rinvengono
               sopravvenute  ragioni  di inopportunità  della
               prosecuzione del rapporto negoziale, non possono
               utilizzare lo strumento  pubblicistico  della revoca   L’Adunanza Plenaria del Consiglio
               dell’aggiudicazione ma devono esercitare il diritto   di Stato (14/2014) ha chiarito che
               potestativo regolato (all’epoca) dall’art. 134 del D.   nel procedimento di affidamento
               Lgs. n. 163 del 2006, ossia il recesso.             di lavori pubblici, le pubbliche
                                                                  amministrazioni, se, stipulato un
               Il principio di diritto appena  riportato,  espresso
               dal Supremo Consesso amministrativo a margine      contratto di appalto, rinvengono
               della sentenza in commento, ha dunque spento –   sopravvenute ragioni di inopportunità
               sembrerebbe in via definitiva – il dibattito relativo   della prosecuzione del rapporto
               alla  possibilità dell’amministrazione  di travalicare   negoziale, non possono utilizzare lo
               i confini pubblicistici delle procedure ad evidenza   strumento pubblicistico della revoca
               pubblica, scongiurando  l’utilizzo  di un  tipico   dell’aggiudicazione ma devono
               strumento di autotutela, quale la revoca dell’atto
               amministrativo, nella fase privatistica delle stesse,   esercitare il diritto potestativo di
               che  incomincia  con  la  stipula  del  contratto  di    recesso dal contratto
               appalto.

               Così  riconosciuta,  in  astratto,  la  revocabilità
               dell’aggiudicazione  –  ovviamente  prima  della

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