Page 19 - MediAppalti, Anno XIV - N. 1
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Il Punto                                                                             Mediappalti






               Accanto  a  quella  appena  descritta,  qualificata  in   debba essere esercitato in presenza di determinati
               dottrina quale autotutela “decisoria”, si affianca la   presupposti, ed in particolare i Giudici del Consiglio
               cosiddetta autotutela esecutiva, posta in essere al   di  Stato  hanno  stabilito  che,  al  fine  della  sua
               fine di mantenere in vita atti amministrativi ormai   attivazione,  debbano  sussistere  <<gravi  ragioni,
               scaduti o confermare altri atti altrimenti inefficaci   cioè  circostanze  tali da  rendere  quanto  meno
               (c.d. “conservazione” e “convalescenza” degli atti   inopportuno  che  un  provvedimento emanato,
               amministrativi).                                non  inficiato  da  vizi  macroscopici  o  facilmente
                                                               riconoscibili, continui  a  svolgere  i  propri  effetti
               Pertanto, ci si trova dinanzi all’esercizio di un potere   per  evitare  che  questi  possano  definitivamente
               discrezionale  della  pubblica  amministrazione   alterare e compromettere il substrato fattuale sul
               chiamata  a  valutare  il  requisito  dell’attualità   quale incide>>.
               dell’interesse  pubblico  alla  rimozione  degli  effetti
               del provvedimento originario.                   L’impiego  dell’espressione  “gravi ragioni” implica
               Più  nello  specifico  per  quanto  qui  è  di  nostro   inoltre  il  riferimento  ad  altri  fondamentali
               interesse,  in  caso  di  annullamento  d’ufficio  (art.   principi del nostro ordinamento regolanti l’azione
               21 nonies della legge 241/90) il presupposto deve   amministrativa,  ed  in  particolare  quelli  di
               ravvisarsi nell’illegittimità  originaria  dell’atto  in   adeguatezza e proporzionalità. Un atto è adeguato
               relazione  al decorso  del tempo;  mentre  nel caso   se idoneo al perseguimento del pubblico interesse;
               della revoca  (art. 21  quinquies), viene  in rilievo   è  proporzionale se,  raggiungendo  lo scopo,
               la possibilità  per  la pubblica amministrazione di   imponga il minor sacrificio possibile nei confronti
               procedere  ad  una  modificazione  di  un  rapporto   del privato.
               precedentemente  creato  attraverso  l’emanazione
               di un  provvedimento  amministrativo.  Inoltre,
               mentre l’annullamento guarda al passato, nel senso   2.  In    particolare:   la    revoca
               che costituisce un rimedio volto alla rimozione di      dell’aggiudicazione della gara
               un  errore  commesso  nell’esercizio  della  funzione
               di  primo  grado  e,  quindi,  opera  in  una  logica   Applicando  i principi sopra  delineati  e  riassunti
               essenzialmente  correttiva  dell’azione  pubblica,   alle  gare  d’appalto,  è  evidente  come  la  revoca
               la revoca assume una funzione più propriamente   dell’aggiudicazione  della  gara  si  configuri  quale
               adeguatrice,  intesa  in termini di attualizzazione   strumento di autotutela decisoria preordinato alla
               delle modalità  di perseguimento  dell’interesse   rimozione,  con  efficacia  ex  nunc    -  quindi  non
               pubblico specifico di cui occorre seguire la costante   retroattiva - di un atto ad efficacia durevole, in esito
               dinamica evolutiva.                             a una nuova (e diversa) valutazione dell’interesse
                                                               pubblico alla conservazione della sua efficacia.
               Il  fatto  che  la  legge  qualifichi  tale  potere  come
               una  facoltà  implica  di  conseguenza  che,  in  caso   I  presupposti  del  valido esercizio dello  ius
               di silenzio serbato dalla Pubblica Amministrazione   poenitendi  sono  definiti  dall’art.  21  quinquies
               a  seguito  di proposta  di ritiro  di un  atto   (per come modificato dall’art. 25, comma 1, lett.
               amministrativo  inoltrata  dal  privato,  quest’ultimo   b-ter,  d.l.  n.  133  del  2014)  e  consistono  nella
               non  possa  promuovere  azione  avverso  il silenzio   sopravvenienza di motivi di interesse pubblico, nel
               ex  art.  2  legge  sopra  citata,  mentre  potrà  al   mutamento della situazione di fatto (imprevedibile
               contrario  essere  impugnato  dagli interessati  il   al momento dell’adozione del provvedimento) e in
               provvedimento che disponga il ritiro dell’atto in via   una rinnovata (e diversa) valutazione dell’interesse
               di autotutela.                                  pubblico originario (tranne che per i provvedimenti
                                                               autorizzatori o attributivi di vantaggi economici).
               Soggetto attivo titolare di tale potere è la stessa
               pubblica amministrazione  che  ha  provveduto  ad   Ora,  nonostante  con  le  modifiche  normative
               emanare l’atto. I provvedimenti adottati in via di   introdotte nel 2014 con il DL 133/2014 il legislatore
               autotutela sono recettizi, ossia è necessario portare   abbia voluto circoscrivere e parzialmente limitare
               gli  stessi a  conoscenza  dei privati interessati   l’utilizzo di tale strumento accrescendo la tutela del
               affinché possano espletare piena efficacia.     privato da un arbitrario e sproporzionato esercizio
                                                               del potere di autotutela in questione (per mezzo
               La  giurisprudenza  consolidatasi  negli  anni  (cfr.,   dell’esclusione dei titoli  abilitativi  o attributivi di
               tra le tante, Cds, n. 6507 del 18 Dicembre 2012)   vantaggi economici dal catalogo di quelli revocabili
               ha  tuttavia stabilito  che  il  potere  di autotutela   in esito a una rinnovata valutazione dell’interesse

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