Page 37 - MediAppalti, Anno XII - N. 3
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Il Punto Mediappalti
1. La storia del convento che voleva dall’art. 1573 c.c. deve intendersi applicabile non
diventare un hotel de charme: ma solo quando sia stata pattuita sin dall’inizio una
l’ANAC dice “no” durata eccedente i trenta anni ma anche quando,
pur pattuita una durata inferiore, sia stata in
Ebbene, nel cuore di una città a grande vocazione contratto altresì prevista la rinnovazione del
artistica e turistica come Venezia, precisamente rapporto per un numero indeterminato di volte,
alla Giudecca, sorge un antico convento (meglio, in quanto la pattuizione della rinnovazione è
“ospizio”), un tempo destinato ad accogliere valida ed efficace soltanto nei limiti temporali del
giovani orfane. Si tratta di un immobile del trentennio, altrimenti realizzandosi attraverso la
sedicesimo secolo che sembra sia stato progettato pattuizione di successive rinnovazioni proprio ciò
niente meno che dal Palladio. che la norma ha inteso escludere in occasione della
prima stipulazione del rapporto, con conseguente
L’immobile, che da tempo non è più destinato al elusione del divieto dalla stessa norma stabilito.” E
suo scopo istituzionale, è nel patrimonio di un similmente ha argomentato anche con la sentenza
ente pubblico (nato nel 2020 dalla fusione di due n. 10869/2021), ma anche – e qui il rilievo di più
istituzioni con scopo di assistenza pubblica), con stretta competenza dell’Autorità – i principi di
finalità di socio assistenziale. imparzialità e libera concorrenza che presiedono
Il bene, quindi, è dichiaratamente patrimoniale e, anche all’accesso ai beni pubblici.
come tale, valorizzabile.
La ragione dell’estensione al caso di specie dei
Esso è stato concesso in “locazione”, dapprima suddetti principi, che governano le gare pubbliche,
ad una società che l’ha trasformato in uno spazio è da ricercarsi non tanto nella natura oggettiva del
per eventi artistici e, poi, in un albergo. Tutti i negozio giuridico – infatti, la locazione è esclusa
contratti di locazione sono stati stipulati con dall’applicazione del Codice dei contratti pubblici
durata infra-novennale, ma nel 2019 la società (come precisa l’art. 17 del Codice stesso) -,
conduttrice viene acquistata da un’altra società, quanto invece nella tipologia soggettiva dell’ente,
leader dello sviluppo alberghiero “di lusso” e proprietario del bene in questione.
i notevoli investimenti necessari ad attuare la
trasformazione in hotel de charme inducono a L’ente attualmente titolare dell’immobile (di
“ritoccare” – da un lato - la durata della locazione fatto “subentrato” nel ”primo contratto” e parte
e – dall’altro lato – il canone. effettiva del “secondo contratto”), infatti, è un
“organismo di diritto pubblico”, quindi “è tenuto”
E così, nel 2019, prima della fusione delle due a rispettare il Codice dei Contratti pubblici per
istituzioni benefiche, l’immobile viene concesso tutto ciò che attiene le procedure di acquisito
in locazione per 30 anni ad una Società, che si e cessione (e anche locazione, a questo punto)
impegna a trasformarlo in albergo di lusso, così di beni (in particolare, se tali beni appaiono di
provvedendo alla sua manutenzione e, in questo peculiare rilevanza pubblicistica, anche in ragione
senso, anche alla valorizzazione. del loro particolare pregio artistico).
Dopo la fusione, un’altra Società chiede di poter
utilizzare l’immobile per il medesimo scopo e L’Autorità, poi, non manca di sottolineare che il
per altri 30 anni dalla scadenza della precedente compendio immobiliare in questione è “di altissimo
“locazione” e l’ente proprietario acconsente … ma valore e riconducibile ai “contratti attivi” della
non si avvede che le due conduttrici fanno capo al Pubblica Amministrazione”, per i quali – ancora
medesimo azionariato e centro di interesse. una volta – è necessario rispettare “iprincipi di
economicità, imparzialità, trasparenza e pubblicità,
A questo punto, nel dicembre 2021 l’ANAC chiede … proprio per le potenzialità economiche” che ne
giustificazioni in ordine all’assegnazione – senza derivano.
gara – di tali “locazioni”, che secondo l’Autorità
sono riconducibili (sostanzialmente) alla medesima La conseguenza di tali riflessioni apre uno scenario
Società (pur con una diversa ragione sociale), il di grande attenzione, non solo per il caso concreto,
che violerebbe il disposto dell’art. 1573 cod. civ. ma anche per gli altri affidamenti di locazioni di
(in tal senso, la Suprema Corte, con sentenza n. beni pubblici, con finalità di valorizzazione dei
2137/2006 ha ricordato “il limite massimo previsto beni stessi. Da qui, l’importanza di comprendere
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