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La sentenza del TAR Catania n. 297 del 29 gennaio 2025 affronta un aspetto cruciale della normativa sugli appalti pubblici, in particolare per quanto concerne il contratto di avvalimento, una modalità che permette ad un’impresa di avvalersi dei requisiti di un’altra impresa per partecipare ad una gara di appalto.

Il caso in esame si concentra sul ricorso presentato dalla società -OMISSIS1- s.r.l., che contesta la validità del contratto di avvalimento stipulato da altre imprese, deducendo la nullità strutturale del medesimo. Il TAR si confronta con le argomentazioni presentate dalle parti, analizzando vari principi giuridici fondamentali in tema di avvalimento operativo, determinabilità dell’oggetto del contratto, e la validità del contratto in relazione all’attestazione SOA.

Partendo dal presupposto che con il contratto di avvalimento l’operatore economico partecipa ad un appalto avvalendosi dei requisiti di un’impresa ausiliaria, questa tipologia contrattuale può assumere diverse forme, ma nella sentenza oggetto di disamina l’attenzione è rivolta in particolare all’avvalimento operativo, che implica la messa a disposizione di mezzi, risorse e personale necessari per l’esecuzione dell’appalto.

La sentenza evidenzia una distinzione fondamentale tra avvalimento di garanzia e avvalimento operativo. L’avvalimento di garanzia riguarda la messa a disposizione di un requisito soggettivo (ad esempio, un’attestazione SOA), mentre l’avvalimento operativo implica la messa a disposizione di risorse fisiche e umane. Il TAR ribadisce che, nell’ambito dell’avvalimento operativo, non è richiesta una specifica e dettagliata quantificazione delle risorse e del personale, ma deve essere comunque possibile determinare le funzioni che l’impresa ausiliaria svolgerà nell’appalto.

Un aspetto cruciale della sentenza riguarda la determinabilità dell’oggetto del contratto di avvalimento. In generale, il contratto di avvalimento non necessita di una quantificazione rigorosa delle risorse, ma deve comunque consentire l’individuazione delle funzioni che l’impresa ausiliaria andrà a svolgere e dei parametri per la quantificazione delle risorse. Il TAR Catania fa riferimento a giurisprudenza consolidata, che stabilisce che l’oggetto del contratto deve essere determinato o almeno determinabile.

La sentenza del TAR richiama il principio dell’interpretazione complessiva del contratto secondo buona fede, come previsto dagli articoli 1363 e 1367 del Codice Civile. Secondo il Tribunale, l’indagine sugli elementi essenziali dell’avvalimento deve essere improntata a questi principi, che stabiliscono che le clausole contrattuali debbano essere interpretate in modo coerente e in buona fede. Questo è un aspetto fondamentale per la validità del contratto di avvalimento, poiché la mera indicazione generica delle risorse o delle qualifiche non è di per sé sufficiente a garantire la legittimità dell’operazione.

Un altro punto saliente della sentenza è la trattazione dell’uso dell’avvalimento per l’ottenimento dell’attestazione SOA. L’attestazione SOA è una certificazione fondamentale che attesta la capacità tecnica e finanziaria di un’impresa per partecipare ad un appalto di lavori pubblici. Secondo la sentenza, il contratto di avvalimento deve garantire che l’impresa ausiliaria metta a disposizione non solo il requisito soggettivo (l’attestazione SOA), ma anche le risorse e il proprio apparato organizzativo necessari per l’esecuzione dell’appalto.

Il Tribunale si sofferma sulla necessità di un “intero setting di elementi e requisiti” che giustifichino l’attribuzione dell’attestazione SOA e di come l’impresa ausiliaria debba impegnarsi concretamente a mettere a disposizione risorse operative, e non solo a fornire un valore astratto. Si evidenzia che il contratto di avvalimento deve dare conto, in modo puntuale, di tutte le risorse necessarie per l’esecuzione dell’appalto, e non può limitarsi alla mera dichiarazione di possesso dell’attestazione SOA.

Il ricorso presentato da -OMISSIS1- s.r.l. riguarda la presunta nullità strutturale del contratto di avvalimento stipulato tra le altre imprese. La tesi della ricorrente si basa sull’idea che il contratto non soddisfi i requisiti di legge, in quanto non specifica in maniera adeguata le risorse e i mezzi messi a disposizione dall’impresa ausiliaria. Tuttavia, il TAR Catania rigetta questa argomentazione, ritenendo che il contratto di avvalimento in questione soddisfi le esigenze di determinabilità dell’oggetto e di specificazione delle risorse, anche se non in maniera eccessivamente dettagliata.

Un altro punto importante della sentenza riguarda l’onere della prova in capo al concorrente. La ricorrente principale è chiamata a dimostrare che l’impresa ausiliaria non si impegni semplicemente a fornire un requisito soggettivo, come l’attestazione SOA, ma assuma una specifica obbligazione di mettere a disposizione le proprie risorse per l’esecuzione dell’appalto. La sentenza richiama la giurisprudenza che impone il rispetto di questo principio, affermando che il contratto di avvalimento deve garantire un impegno operativo concreto da parte dell’impresa ausiliaria.

La sentenza si confronta con un precedente giurisprudenziale emesso dal TAR Sicilia-Catania, Sez. II, n. 1432/2024, in cui il contratto di avvalimento era stato dichiarato nullo per motivi simili. Tuttavia, il TAR Catania distingue la vicenda in esame da quella precedente, ritenendo che le circostanze del caso concreto non siano completamente sovrapponibili, e che il contratto di avvalimento in questione sia conforme alle norme e principi applicabili.

In conclusione,la sentenza del TAR Catania n. 297 del 29 gennaio 2025 rappresenta un’importante riflessione sul ruolo del contratto di avvalimento nelle gare di appalto, evidenziando l’importanza di garantire che gli operatori economici rispettino i principi di buona fede e di determinabilità degli impegni contrattuali. Sebbene il contratto di avvalimento non debba essere necessariamente dettagliato in ogni suo aspetto, deve comunque consentire una chiara identificazione delle risorse e dei mezzi messi a disposizione, al fine di garantire la piena idoneità all’esecuzione dell’appalto. La sentenza offre anche un utile spunto di riflessione sul rispetto della normativa vigente, in particolare per quanto riguarda l’attestazione SOA e la sua integrazione con l’avvalimento operativo.

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Redazione MediAppalti
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