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( votes)Lungimiranti. Si deve essere tali per fare qualcosa che possa avere un valore a lungo termine. Pensare nel presente ad un progetto che terminata la sua specifica funzionalità, possa domani essere riconvertito in altro. Destinazione differente ma con valore immutato, magari cresciuto. E’ con questo approccio che Milano e Cortina si preparano al 2026. Le due località ospiteranno la XXV edizione delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali. Euforia e critiche. I commenti, come sempre accade in questi casi, sono spaccati. C’è il fronte dei pessimisti e quello degli ottimisti. C’è chi legge la storia dei grandi eventi e ci trova pagine di dissesti finanziari e debiti ancora da onorare. C’è chi con fiducia prova a scrutare nel futuro e ci vede una gestione corretta dei fondi, nessuno spreco, nessuna cassa pubblica da riparare.
Da che parte stare?
I primi hanno ragione. I fatti parlano. Li ricorda Fabio Scacciavillani, Chief Economist Fondo Investimenti dell’Oman, in un articolo su Il Fatto Quotidiano, scrivendo che “Torino ancora sta ripagando i debiti accumulati per le Olimpiadi del 2006 […] il disastro finanziario delle Olimpiadi di Atene nel 2004 ha aperto la voragine dei conti pubblici che ha spinto la Grecia verso la bancarotta da cui ancora non si risolleva appieno”.
I secondi vanno sostenuti. Bisogna coltivare la speranza. Senza la fede nel cambiamento non si va da nessuna parte. La storia insegna. Il presente impara. Il futuro può essere diverso. Può? Deve! Dalle pagine della stessa testata parla il Direttore del Dipartimento di Studi Umani del Politecnico di Milano Gabriele Pasqui: “Raramente le Olimpiadi portano vantaggi in termini strettamente economici, ma se gestite bene possono essere il volano per uno sviluppo sociale a lungo termine”.
Il timore più diffuso è la corruzione. Il rischio che i lavori pubblici necessari per “arredare” le sedi dei giochi siano preda di imprenditori e amministratori dediti alla speculazione. Per le Olimpiadi del 2026 sono previsti investimenti per 350 milioni di euro che saranno destinati alla realizzazione di villaggi olimpici, media center, nuove strutture sportive, strade di collegamento. Tenere lontani i malfattori sarà compito delle istituzioni. Giuseppe Sala e Luca Zaia, in qualità di sindaco di Milano il primo e di Presidente della Regione Veneto il secondo dovranno essere i primi garanti della legalità, insieme con il CONI e con tutto il comitato promotore.
“Ci sarà molto da fare, ma il progetto che abbiamo illustrato a Losanna è forte e valido, c’è un gruppo unito, che ha passione e tanta energia. Credo che queste siano le basi per il successo!” Lo afferma la pattinatrice azzurra Arianna Fontana, medaglia d’oro a Pyeongchang nello short track.
Il progetto Milano-Cortina 2026 è ispirato dalla riconversione. I lavori previsti per le Olimpiandi e le Paralimpiadi Invernali non saranno fini a se stessi. Mai più cattedrali nel deserto. Sembra essere questo lo slogan. Simbolo di questo approccio sarà il villaggio olimpico che sorgerà presso lo scalo merci in disuso di Porta Romana. Saranno realizzati 1260 posti letto. A chiusura dei Giochi sarà convertito in un campus per studenti con il proposito di contenere i prezzi degli affitti in una città nella quale il mercato immobiliare è caratterizzato da cifre da élite. La lungimiranza di cui parlavamo in apertura. “La politica ha il dovere di indirizzare gli investimenti dove servono: per gli anziani e per i giovani che hanno scelto Milano e fanno fatica perché le case sono troppo care”, ha detto Sala al Corriere della Sera.
Le ultime Olimpiadi Invernali ci hanno entusiasmato. 10 medaglie. Gli ori di Arianna Fontana, Michela Moioli, Sofia Goggia. Fontana, scelta dal Presidente del CONI Giovanni Malagò per rappresentare tutti gli atleti italiani ai Giochi del 2026 ne è certa: “Sarà un’Olimpiade unica nel suo genere, gli atleti i fan, i volontari e tutti gli italiani porteranno questo evento nel cuore”. Noi siamo ottimisti. Lo porteremo nel cuore per i risultati sportivi, per lo spettacolo, per l’onestà con la quale sarà eseguito ogni singolo lavoro pubblico. Che lo spirito Olimpico ispiri tutti.