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La paletta rossa che intima l’alt. L’uomo in divisa si avvicina al finestrino. “Lei è in contravvenzione. Parlava al telefonino mentre era alla guida”. Il conducente scuote la testa. Sorride. Prova a dimostrare calma e sicurezza. “No, si sbaglia. Vede, non ero io che guidavo, lo faceva in autonomia la mia auto intelligente”.

Le auto intelligenti non sono più solo un’idea. Le sperimentazioni sono in stato avanzato. Qualcuno pronostica che la commercializzazione potrebbe cominciare dal 2020. Un’innovazione che potrebbe sconvolgere la nostra esperienza di guida. O meglio, la nostra esperienza di viaggio, perché di guida ce ne sarebbe poca. Entreremo in auto, imposteremo la destinazione e ci lasceremo portare. In California accade, in via sperimentale, da qualche anno. Ma perché possano circolare auto intelligenti sarà necessario che siano intelligenti anche le strade.

Nei prossimi 15 anni, in Italia, le infrastrutture saranno sottoposte ad un’operazione di ammodernamento. 47 miliardi stanziati complessivamente. 20 miliardi per strade, ferrovie, trasporto locale, porti, Mose e progettazione. Un sistema di trasporti efficiente è fondamentale per lo sviluppo dell’economia. E’ per questa ragione che sono sempre più importanti gli investimenti orientati al miglioramento dello spostamento di merci e persone. Ma i trasporti stanno cambiando e probabilmente quei 20 miliardi non saranno spesi solo per coprire le buche e rifare qualche tratto di asfalto. 

Il Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, un anno fa ha lanciato il progetto “smart road”. “Si tratta di aggiungere intelligenza alle strade, partendo da sensori, misure e metodi di elaborazione per rendere più estesi, fruibili ed efficienti i sistemi di governo e gestione della circolazione ed i comportamenti di mobilità e di viaggio”, aveva detto Delrio. Lungo la rete stradale correranno tecnologie che permetteranno al guidatore di essere in continuo dialogo con la strada attraverso la sua auto. Alla guida, saremo costantemente informati su traffico, condizioni meteo, disponibilità di parcheggio, punti di interesse. Una rivoluzione che è già partita con gli appalti dell’Anas per la digitalizzazione di alcuni tratti stradali e autostradali come il Grande Raccordo Anulare e la Salerno-Reggio Calabria.  

“Le strade dovranno adeguarsi al cambiamento. Le norme di progettazione stradale che oggi conosciamo sono adeguate alla motorizzazione del XX secolo ed alle caratteristiche tecnologiche e di funzionamento dei veicoli in produzione dal secondo dopoguerra. In prospettiva, le stesse norme di progettazione stradale cambieranno, adeguandosi ai nuovi veicoli ed alle nuove dotazioni tecnologiche che sia i veicoli sia le infrastrutture faranno propri”, si legge in un documento prodotto in occasione dell’incontro del MIT del 29 giugno 2016.

Stiamo per entrare in un periodo di cantierizzazione generale delle strade italiane? Dovrebbe essere così se non si vogliono creare discriminazioni, portando alcune aree nel futuro e lasciandone altre nel passato. Perché il sistema funzioni, dovrebbe essere cantierizzata tutta la rete stradale. Un cantiere lungo 179.024 km. Una sfida omerica.

Strade digitali e veicoli sempre più sofisticati: il futuro. Buche, dossi, avvallamenti e veicoli con gli ammortizzatori scarichi: il presente. Prima di digitalizzare dovremmo assegnare appalti per la manutenzione delle strade. Almeno fino a quando le auto non cominceranno a levitare. Allora le strade saranno sottoposte ad uno stress minore. Dureranno di più. Non avranno bisogno di un’assistenza continua. Un’assistenza che oggi è carente in tutto il paese. Un paese fatto di tante realtà che devono sperare che passi il Giro d’Italia perchè vengano avviate opere di rattoppo dell’asfalto. Un problema nazionale.

La digitalizzazione sarà una grande opportunità di sviluppo e di sicurezza delle strade per il futuro, ma intanto ci sono tanti piccoli problemi irrisolti nel presente. Prepariamoci al futuro, occupandoci del presente.

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Dott. Enzo de Gennaro
Direttore Responsabile
mediagraphic assistenza tecnico legale e soluzioni per l'innovazione p.a.