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L’AAP (Accordo sugli Appalti Pubblici) del 1994 è il risultato di una serie di negoziati tra le nazioni dell’OMC, volto ad eliminare possibili ostacoli che potrebbero trovare gli operatori economici partecipando ad appalti indetti da enti di nazioni differenti rispetto a quella di origine; Nel 1999 sono state riaperte le negoziazioni per attuare ulteriori cambiamenti all’Accordo sugli Appalti Pubblici, che si sono concluse nel 2013.

I paesi firmatari dell’AAP, non hanno aperto in ugual misura i propri mercati, pertanto, l’AAP è valido, per le nazioni che lo hanno sottoscritto, per tutti gli appalti di lavori servizi e forniture rientranti nelle categorie dettagliate nell’appendice I dell’Accordo, e per le soglie in esso indicate.

Anche l’art. 49 del D.Lgs. 50/2016 evidenzia la funzione dell’AAP (e di altri accordi): “Nella misura in cui sono contemplati dagli allegati 1, 2, 4 e 5 e dalle note generali dell’appendice 1 dell’Unione europea dell’AAP (Accordo sugli Appalti Pubblici) e dagli altri accordi internazionali a cui l’Unione è vincolata, le amministrazioni aggiudicatrici applicano ai lavori, alle forniture, ai servizi e agli operatori economici dei Paesi terzi, firmatari di tali accordi, un trattamento non meno favorevole di quello concesso ai sensi del presente codice.”

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Questo articolo è stato scritto da...

Avv. Maria Teresa Colamorea
Avvocato esperto in materia di appalti pubblici
Dott.ssa Liliana Simeone
Consulente in materia di appalti pubblici
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