Questo articolo è valutato
( votes)“E’ il più grande piano nazionale che sia mai stato concepito contro il dissesto idrogeologico per la sicurezza del territorio”. Con queste parole il Premier Giuseppe Conte ha presentato, il 27 febbraio scorso, “Proteggitalia”, un piano per la realizzazione di opere di prevenzione e manutenzione e per affrontare le situazioni di emergenza. 11miliardi di euro per il triennio che 2019-2021 il finanziamento a disposizione.
3,1 miliardi di euro sono destinati alle 16 regioni colpite dal maltempo nei mese di ottobre e novembre del 2018. Una pagina di cronaca sulla quale ci siamo già soffermati all’epoca auspicando opere mirate, progettate sulla scorta di una approfondita conoscenza delle condizioni territoriali che permettono lo scatenarsi di certi eventi catastrofici.
Nel Piano presentato con il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio e per il Sud Barbara Lezzi, si prevede la piena collaborazione tra Governo e Regioni per pianificare gli interventi necessari per la messa in sicurezza del territorio e quindi per il suo sviluppo e rilancio economico. “Investire in tutela – ha detto il Ministro Costa – genera ricchezza diretta e indiretta”. Quella diretta è relativa al ripristino delle situazioni antecedenti un evento di natura catastrofica, quella indiretta riguarda le opportunità di sviluppo di un territorio che viene dotato delle infrastrutture adatte a contenere la violenza di un evento naturale estremo. Su un territorio più sicuro è più sicuro fare affari.
Il piano contro il dissesto idrogeologico è, quindi, un piano a tutela dell’ambiente e in maniera trasversale per la crescita economica dei territori. Un sistema di gestione delle opere pubbliche che favorisce la crescita economica dei territori, contribuendo a mettere in pratica l’auspicio del Premier di un’Italia che deve correre, come affermato in un’intervista a IlSole24Ore. Sbloccare i cantieri delle opere pubbliche è cruciale per far ripartire l’Italia è il pensiero di Conte.
Ma perché la Ferrari di Conte possa essere competitiva è necessario che sia pienamente funzionante. Sbloccare i cantieri fermi e progettarne di nuovi, creare nuove infrastrutture e ammodernare quelle esistenti. E’ la formula per creare lavoro e ricchezza. E tra i nuovi cantieri, quelli che chiedono a gran voce i territori che hanno mostrato le maggiori fragilità idrogeologiche. Lavorare sui punti deboli per rendere solido l’intero paese. Per renderlo capace di correre come una Ferrari, come dice il Premier. Se non si andasse in questa direzione rischieremmo di essere alla guida di un bolide con le ruote sgonfie: non si riuscirebbe ad andare alla massima velocità e si consumerebbe carburante in eccesso.
Nella divisione degli 11miliardi di ProteggItalia si parte proprio da qui: dall’emergenza. A favore delle regioni colpite dal maltempo e per le quali è stato decretato lo stato di emergenza, ProteggItalia stanzia più di 3 miliardi. Una cifra che servirà a riparare i danni provocati dalla straordinaria ondata di temporali e venti. Bisognerà poi attingere dai 3,958 miliardi di fondi categorizzati sotto la voce “prevenzione” per fare quel salto di qualità nella gestione del territorio che gli permetterà di farsi gli anticorpi contro fenomeni meteorologici che ormai stanno perdendo il carattere di eccezionalità per diventare sempre più comuni. Esempio riportato dal Ministro delle Politiche Agricole sono opere come le infrastrutture irrigue, gli invasi, i laghi artificiali. Queste opere possono assolvere a due compiti fondamentali: contenere l’acqua quando ci sono precipitazioni in eccesso; sfruttare l’abbondanza di acqua di un certo periodo nei mesi più aridi. Ne beneficia la geografia di un territorio che non sarà più sottoposta a stravolgimenti, ne beneficiano le popolazioni, ne beneficiano gli agricoltori che troveranno nuove risorse per dare impulso ad un’attività che sta offrendo nuove opportunità di lavoro ai giovani.
Per le opere realizzate servirà poi un piano di manutenzione. In questo ambito l’investimento è di 2,371miliardi.
ProteggItalia prevede anche un sistema per semplificare le procedure di apertura dei cantieri. Lo ha spiegato il Ministro dell’Ambiente: alle regioni viene data l’opportunità di accedere direttamente ai fondi potendoli ricevere nella formula di un acconto garantito pari almeno al 30% del costo finale. In presenza di un progetto già pronto e cantierabile sarà a disposizione sin da subito il 100%. Un modo per accelerare la realizzazione delle opere. Con il vecchio metodo il sistema era rallentato dal fatto che si disponeva che gli enti locali dovessero anticipare i costi per poi essere rimborsati.
La fase della progettazione è sempre più cruciale, il saperlo fare nei tempi giusti, con professionalità e competenze tecniche. Chi si riesce a distinguere in questa fase avrà più velocemente accesso ai fondi. Avere le idee chiare sulle peculiarità della propria regione è premiante. Il territorio ci parla. Basta saperlo ascoltare. E’ la dote basilare che dovrebbe avere ogni buon politico o amministratore: ascoltare. Abbiamo smesso di ascoltare quando abbiamo costruito lungo gli argini dei torrenti, o ne abbiamo deviato il corso, quando abbiamo disboscato le colline. E’ il momento di mettersi in ascolto. Facendolo con il vero desiderio di comprendere e non come semplice esercizio fisico. “La chiave per un buon ascolto non è la tecnica, è il desiderio. Fino a quando non vogliamo davvero capire l’altra persona, non potremo mai ascoltare bene” afferma lo scrittore britannico Steve Goodier.