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Il successo dell’iniziativa del Ministero dei Beni Culturali che per il secondo anno consecutivo ha promosso l’apertura straordinaria dei musei per il giorno di ferragosto ci insegna qualcosa: arte e cultura hanno un fascino senza tempo e anche nell’era della tecnologia e delle corse si è disposti a mettersi in fila per visitare un museo, una galleria d’arte, un sito archeologico. Il Colosseo è stato il monumento più visitato. Oltre 23mila biglietti in un giorno. Le grandi opere del passato suscitano emozioni, curiosità, ammirazione. Come facevano con pochi mezzi a realizzare certe costruzioni mentre oggi che abbiamo macchinari e tecnologie sofisticate ci limitiamo a realizzare anonimi ponti, palazzi, chiese? Il tempo probabilmente gioca a favore della meraviglia che emoziona e fa apparire grandiose le opere del passato. Ma c’è l’arte classica e c’è l’arte moderna. E i ponti di cemento che abbiamo incrociato in autostrada viaggiando per andare in vacanza non avevano nulla di meraviglioso. Tutti noiosamente uguali. Ho fatto una escursione sul web. L’Italia è piena di bei ponti ma nessuno, ad eccezione del Ponte della Costituzione di Venezia, è di recente costruzione. Per molto tempo architetti e ingegneri hanno progettato senza iniettare sui loro disegni la bellezza dell’arte. L’idea di dare un’anima alle opere pubbliche è condivisa da altre esperienze. Come quella del progetto TALL proposto a Trento nel 2011 per “integrare alla diffusione dei protocolli di qualità edilizia, soprattutto quelli che riguardano la qualità estetica, parametro spesso sottovalutato o ignorato”.

Il nuovo Codice degli Appalti Pubblici sembra prendere coscienza del deficit di decine di anni che l’architettura italiana ha accumulato. Nei primi giorni di aprile sono stati molteplici i commenti positivi alla nuova linea tracciata dalla Commissione Lavori Pubblici del Senato. “Il nostro plauso – affermava il Presidente della Fondazione Inarcassa Andrea Tomasi – va, in particolare, alle nuove regole in materia di progettazione che, promuovendo la qualità architettonica e tecnico funzionale, restituiscono centralità alla fase progettuale”. L’attività di progettazione è stata emancipata con l’eliminazione del criterio di aggiudicazione con la regola del massimo ribasso. “Vengono confermati dei punti a noi molto cari, primo fra tutti quello della valorizzazione e della centralità del progetto, della qualità progettuale e della moralizzazione del settore” aveva commentato Patrizia Lotti Presidente dell’OICE, l’associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria. Insomma l’apprezzamento è stato unanime. Tra le righe sembra leggersi un’atmosfera di sollievo da anni di oppressione “finalmente possiamo lavorare secondo i nostri criteri, secondo i nostri parametri, secondo le nostre aspirazioni stilistiche” sembrano dire le diverse voci che si sono pronunciate in merito. Tutto era strozzato dal criterio del massimo ribasso che piegandosi al diktat del risparmio ostruiva la vena estetica di ogni progettista. Un limite che in alcuni casi ha intaccato qualcosa di più pericoloso della monotonia stilistica dei progetti corrodendo la qualità degli stessi e dei lavori. E’ sempre questo l’aspetto prioritario: la sicurezza. Il sogno di fine estate di vedere il bello nei lavori pubblici è un valore aggiunto, un andare oltre, un salto di qualità. Quello proposto dal “Manifesto per la qualità del design e del progetto sostenibile” del TALL ne è un modello. E’ essenziale che gli edifici contengano quell’elemento di valore estetico su cui peraltro, attraverso il buon design, l’architettura, si è formato gran parte del successo del made in Italy”,  affermava il responsabile del progetto Giuseppe Scaglione.

Ci meravigliamo, sorprendiamo, emozioniamo davanti a tanto made in Italy del passato. Il Colosseo ad esempio. Potremmo provare le stesse sensazioni davanti ad un made in Italy del presente. Ci sono giovani ed ispirati architetti, ingegneri, artisti che possono colmare le distanza e dare un senso estetico all’opera pubblica.  

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Dott. Enzo de Gennaro
Direttore Responsabile
mediagraphic assistenza tecnico legale e soluzioni per l'innovazione p.a.