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Tra le novità introdotte dal D.Lgs. n. 36/2023 vi è il c.d. avvalimento premiale, ossia l’ipotesi in cui il prestito delle risorse da parte dell’ausiliaria sia diretto ad ottenere un punteggio più elevato in sede di valutazione dell’offerta per l’operatore economico, e non invece a sopperire a dei requisiti di capacità mancanti e, sebbene il rating di legalità sia un indicatore volto a premiare le aziende virtuose in materia di etica e di contrasto alla corruzione e non può che riferirsi all’impresa specificamente destinataria di tale certificazione, alla luce di quanto affermato dal T.A.R Salerno, Sez. I con sentenza n. 315 del 30 gennaio 2024, si evince che l’avvalimento premiale del rating di legalità sia ammissibile, a condizione che la ditta ausiliaria apporti un contributo esecutivo concreto attraverso cui trasmettere alla propria ausiliata le “buone pratiche” aziendali che le hanno consentito di ottenere la certificazione dell’AGCM e che l’impresa ausiliaria possegga requisiti di idoneità professionale, tra cui vi rientra quello consistente nell’essere iscritti nel registro delle imprese per una attività pertinente con quell’oggetto dell’affidamento.

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Redazione MediAppalti
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