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Il provvedimento di aggiudicazione provvisoria della gara d’appalto è inidoneo di per sé a ingenerare qualunque affidamento tutelabile con conseguente obbligo risarcitorio

“… Quanto alla richiesta di indennizzo, la Sezione non può che richiamare un proprio recentissimo precedente in cui si è affermato che può qualificarsi atto di “revoca”, ma al più di un atto di ritiro, trattandosi di un diniego di aggiudicazione provvisoria, sicché non può in alcun modo invocarsi, né quale parametro di legittimità, né a fini indennitari, quanto disposto dall’ art. 21-quinquies, L. n. 241 del 1990. Infatti, la giurisprudenza di questo Consiglio (Sez. III, 28 febbraio 2014, n. 942; Sez. VI, 19 gennaio 2012, n. 195) ha più volte chiarito che la possibilità che all’aggiudicazione provvisoria della gara d’appalto non segua quella definitiva è un evento del tutto fisiologico, disciplinato dagli art. 11 comma 11, art. 12 e art. 48 D.Lgs. 12 aprile 2006 n. 163, inidoneo di per sé a ingenerare qualunque affidamento tutelabile con conseguente obbligo risarcitorio, qualora non sussista illegittimità nell’operato dell’Amministrazione, non spettando nemmeno l’indennizzo di cui all’ art. 21 quinquies L. 7 agosto 1990 n. 241, poiché in tal caso si è di fronte al mero ritiro (o all’annullamento) di un provvedimento avente per sua natura efficacia destinata ad essere superata con l’emanazione del provvedimento conclusivo del procedimento, e non a una revoca di un atto amministrativo “ad effetti durevoli”, come previsto dalla disposizione sulla indennizzabilità della revoca (Sez. V, 9 luglio 2015 n. 3453). …“

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Avv. Giuseppe Morolla
Avvocato esperto in materia di appalti pubblici
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