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La portata dei requisiti soggettivi richiesti dalla lex specialis, in via integrazione della disciplina legale in materia di qualificazione, deve essere interpretata in modo da evitare l’introduzione di una barriera di ingresso anticompetitiva che restringa, in modo non ragionevole e non necessario, la platea dei potenziali competitori

Il generico riferimento all’esperienza maturata nell’esecuzione di precedenti contratti di appalto deve essere riempito di contenuto seguendo un approccio ermeneutico estensivo, idoneo a valorizzare i lavori che, pur se non perfettamente sovrapponibili a quello oggetto della specifica gara, rivelino la maturazione di capacità tecniche e operative utili, sul piano teleologico, a dimostrare la specifica affidabilità dell’impresa con riguardo all’oggetto delle prestazioni dedotte nel contratto di cui alla procedura di gara.

A sostegno dell’assunto ora esposto, si pone anche la duplice considerazione che la normativa di gara richiedeva, nel caso di specie, l’avvenuto espletamento di lavori similari, e non identici, a quello oggetto della procedura e che la stessa lex specialis considerava utili i lavori riguardanti la riqualificazione di strade o piazze pubbliche, senza mettere l’accento sulla necessaria finalizzazione delle opere alla riqualificazione, sul piano sociale e culturale, dei centri storici. 

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Avv. Giuseppe Morolla
Avvocato esperto in materia di appalti pubblici
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