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Un rudere. Lo scheletro in cemento di una struttura mai terminata. Coperto dalla vegetazione fin sopra il tetto. E’ questo che vedo quando mi affaccio alla finestra di casa mia. Una delle tante opere incompiute di questo paese che potrebbe ritrovare dignità con i fondi che il Governo ha messo a disposizione dei comuni per la riqualificazione urbana. 500 milioni di euro per appalti pubblici dedicati al recupero delle periferie. Un programma che riabilitando le periferie prende in carico la diffusione del benessere sociale. I progetti che dovranno essere presentati entro settembre potranno riguardare il miglioramento del decoro urbano, la manutenzione, il riuso e la rifunzionalizzazione delle aree pubbliche e delle strutture esistenti. E queste strutture, nuove o recuperate, dovranno essere destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, alla mobilità sostenibile.

Le periferie delle grandi città metropolitana o dei piccoli paesi di provincia hanno spesso il destino comune dell’oblio. Dimenticate appena dopo essere state edificate. A volte ancora prima di essere fornite di tutti i servizi di urbanizzazione primaria. Penso a quegli amici che vivono (da anni) in splendidi quartieri con palazzi di ultima generazione, con tutti i comfort, ma con strade che in realtà sono degli sterrati polverosi d’estate e fangosi d’inverno. 

Queste periferie sono alla deriva e in questa deriva cresce il degrado. E nel degrado si annida il disagio sociale. Vivere in un ambiente preda del degrado alimenta altro degrado. Dove c’è poca cura degli spazi pubblici ci si sente autorizzati a non averne rispetto. Nelle aiuole incolte, nelle quali cresce senza controllo l’erba cattiva ci finiranno carte, bottiglie, lattine. Se la stessa aiuola fosse ben curata, se ci fosse manutenzione, ci sarebbe una minore propensione a trattarla come una discarica. La bellezza suscita ammirazione e rispetto, ci rende responsabili perché non oseremmo arrecarle danno. “Bene genera bene” è scritto con vernice blu, a pochi passi dal mio portone, sul muro perimetrale di un’area anonima, senza alcuna destinazione, probabilmente in attesa di avere il via libera per essere edificata mentre avremmo bisogno di spazi verdi. Se le periferie fossero il luogo del bene, della bellezza, si innescherebbe un circolo virtuoso di rispetto del bene comune. La bellezza delle periferie, come afferma Renzo Piano, è di nostra responsabilità: “La bellezza naturale del nostro Paese non è merito nostro. Ciò che può essere merito nostro è migliorare le periferie, che sono la parte fragile della città e che possono diventare belle”.

I progetti che accederanno ai fondi saranno orientati al welfare, all’accrescimento del benessere sociale, a diffondere nelle periferie la voglia di un futuro migliore. “Nelle città si aprono strade di welfare quando cresce da parte di tutti la capacità di aspirare”. Lo scriveva l’Ordine degli Assistenti Sociali della Puglia in un lavoro intitolato “Lavorare dentro le città in crisi”. “Aspirare – dicevano gli Assistenti Sociali – non è sognare, ma è fare pratica del possibile. E’ percepire dentro di sè, e constatare nella realtà, che è possibile produrre evoluzioni rispetto a situazioni difficili nelle quali si è implicati”.

Sarei felice se l’Amministrazione Comunale della mia città presentasse il suo progetto per riqualificare le periferie. Sarebbe la dimostrazione di una reale attenzione verso i cittadini che le abitano. Sarebbe un’iniziativa da lodare. Il progetto potrebbe non essere accolto. Potrebbe rimanere senza finanziamento. Sarebbe comunque degno di apprezzamento perché mostrerebbe che c’è sensibilità per il futuro delle periferie, che c’è un progetto, un’aspirazione. Abbiamo bisogno di amministratori che sappiano sognare con i propri cittadini di rendere ogni città il posto migliore in cui vivere perché come diceva il giornalista statunitense Herb Caen “Una città non si misura dalla sua lunghezza e larghezza, ma dall’ampiezza della sua visione e dall’altezza dei suoi sogni”.

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Dott. Enzo de Gennaro
Direttore Responsabile
mediagraphic assistenza tecnico legale e soluzioni per l'innovazione p.a.