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( votes)Quando le entrate diminuiscono, per far quadrare i conti, è buona regola operare una riduzione delle spese. Un elemento basilare di economia che tutti noi applichiamo nella gestione economica della nostre famiglie. Si elimina il superfluo, si riducono gli acquisti, dando priorità a quelli necessari. “Spendi sempre un soldo meno di quel che guadagni”, scrisse nel 1872 lo storico e scrittore Cesare Cantù deputato dal 1861 al 1967.
In ambito di Pubbliche Amministrazioni tutto questo assume il nome di spending review.
Una rapida ricerca sul web ci rimanda direttamente al portale governo.it dove leggiamo le seguenti parole: “Martedì 29 maggio si chiude la consultazione pubblica sulla spending review. Più di 130.000 cittadini e associazioni hanno scritto al Governo segnalando inefficienze e sprechi e proponendo soluzioni per razionalizzare la spesa pubblica”.
Sullo stesso sito del Governo esiste un’ampia possibilità di informazione sul contenuto del Decreto Legge 7 maggio 2012, n. 52.
L’argomento non può non essere trattato con diritto di precedenza sulle tematiche oggetto del nostro interesse perché mira a ridurre la spesa pubblica incidendo dunque sulla possibilità delle Amministrazioni di finanziare gli appalti pubblici.
Se ne occupa Paola Cartolano che immediatamente inquadra lo spirito di condivisione che il Governo vuole imprimere a tale iniziativa coinvolgendo, come abbiamo letto dal sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, i cittadini nell’opera di tenere sottocontrollo le spese delle PPAA. Cartolano descrive il D.L. n.52/2012 come “una serie di norme per aumentare la trasparenza dell’azione amministrativa e facilitare il controllo in primis da parte delle istituzioni ma anche dei cittadini”. L’articolo che vi proponiamo, come dichiara la stessa autrice, è un contributo nel quale “verranno analizzate le novità che il D.L. n.52/2012, perseguendo l’obiettivo primario di ridurre e uniformare i costi per l’acquisto di beni e servizi da parte delle Amministrazioni Pubbliche, ha apportato alla disciplina relativa alle modalità di approvvigionamento della Pubblica Amministrazione e in particolare al Codice dei Contratti Pubblici e al Regolamento”. L’articolo analizza i campi di applicazione della spending review, le novità e le modifiche al Codice e al Regolamento.
Intanto, aggiungiamo che il 31 maggio alla spending review è stato apportato un emendamento, introdotto dalla Commissione Affari Costituzionali e Bilancio del Senato. Si prevede che “ciascuna amministrazione può individuare, fra il personale in servizio, un responsabile per l’attività di razionalizzazione della spesa pubblica”.
Di contenimento della spesa pubblica si parla anche nell’articolo di Massimilano Lombardo che si occupa degli orientamenti della giurisdizione contabile in relazione ai vincoli imposti alle società pubbliche sulla base dell’ex articolo 14 del Decreto Legge 78/2010. Trattasi di vincoli inerenti la possibilità delle PPAA di costituire società o assumere partecipazioni in società preesistenti. “Sebbene – scrive Lombardo – lo scopo in tal modo perseguito dal legislatore […] sia, sul piano astratto, senza dubbio meritevole di approvazione, le conseguenze pratiche derivanti da tale normativa creano non poche difficoltà agli operatori di settore […] in materia di costituzione e partecipazione di società pubbliche”.
L’articolo di Lombardo percorre gli orientamenti interpretativi proposti dalla Corte dei Conti in assenza di chiarimenti legislativi.
Buona Lettura.