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( votes)Ci siamo. Il Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo n. 163 del 12 aprile 2006 è in vigore. Oltre quattro anni per la stesura definitiva, approvata con il D.p.r. n. 207 del 5 ottobre 2010.
Un processo lungo, rallentato dalle modifiche imposte dalle leggi finanziarie, dal 2006 in poi, e da decreti correttivi e sentenze della Corte Europea che hanno obbligato ad un periodico allineamento ai parametri della bandiera blu stellata.
Modifiche e adeguamenti giustificati dal particolare e delicato ambito nel quale si andavano ad inserire. In un periodo di crisi economica il settore “appalti pubblici” riveste un ruolo di vertice per l’economica di un Paese. Le opere pubbliche rappresentano il motore degli investimenti pubblici e l’opportunità alla quale le imprese aspirano per garantirsi entrate finanziarie. Per alcune ditte è motivo di sopravvivenza.
Appunti sui quali chi opera nel settore deve riflettere rendendosi consapevole del ruolo che si svolge al servizio dell’economia, delle imprese, degli operai e dei professionisti, delle loro famiglie. Una presa di coscienza che da altra angolazione assume il significato di responsabilizzazione nello svolgere in piena efficienza il proprio lavoro. E permettetemi di coinvolgere anche chi contribuisce svolgendo attività di consulenza, magari dalle pagine di un periodico come il nostro che si propone di arrivare alle PP.AA. e agli operatori economici come strumento di guida all’interno dell’intricato mondo dell’appalto, costellato di norme e procedure spesso complicate per chi non dispone di squadre di legali destinati alla comprensione e l’interpretazione del linguaggio giuridico.
Arriviamo così al cuore stesso del regolamento, la ragione del suo esistere: la “semplificazione”. Il Regolamento nasce quale chiave di lettura omogenea e sistematica in materia di appalti pubblici di lavori, servizi e forniture. Un’osservazione: i propositi non sempre sono stati rispettati. Il Regolamento che doveva semplificare si rivela ancora troppo complesso.
Fosse stato vero il contrario non saremmo qui a spendere inchiostro. E invece, non mancheranno in questo come nei prossimi numeri di Mediappalti interventi che trattano il Regolamento, provando ad offrire dalle nostre pagine quella semplificazione che il testo entrato in vigore l’8 giugno non è in grado di garantire.
Ulteriore materia di studio è rappresentata dal Decreto Sviluppo in vigore dal 14 maggio 2011. All’articolo 4 contiene sostanziali modifiche al Codice dei Contratti e al Regolamento di attuazione.
Anche in questo caso il “nobile” proposito è la semplificazione. Anche in questo caso gli addetti ai lavori storcono il muso. Bandi di gara tipo, casellario informatico, banca dati nazionale dei contratti. Sono alcune novità introdotte dal Decreto Legge n. 70 del 13 maggio 2011 ma non ancora disponibili. All’Autorità di Vigilanza (AVCP) è demandato il compito di rendere reali questi strumenti. Nel momento in cui andiamo in stampa non ci è dato sapere come si stia adoperando per soddisfare le richieste del Decreto Legge.
Mediappalti propone, attraverso la penna di Domenico Manno, un contributo sul citato articolo 4 considerando, come scrive Manno, che il d. lgs. 163/2006, “era nato, solo qualche anno fa, con l’intento di rappresentare il momento conclusivo, definitivo ed ordinatorio della disciplina della contrattualistica pubblica, e che, invece, di fatto, è stato puntualmente sottoposto a modifiche e integrazioni rappresentando più che altro il punto di partenza di un percorso legiferante alquanto improvvisato e non certo facente parte di un disegno normativo ben preciso e programmato”.
In conclusione il nostro ringraziamento a chi in questi primi mesi di pubblicazione ha creduto fortemente nel nostro progetto, decidendo di sostenerlo abbonandosi. Un numero di adesioni che al momento, in continua evoluzione, non è possibile quantificare con precisione, aggirandosi sull’ordine delle diverse centinaia. Ne siamo riconoscenti. Buona Lettura.