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Nell’articolo viene proposto un progetto di project management per l’implementazione del BIM (Building Information Modeling) nelle PA strutturate per l’istituzione di un Ufficio per la digitalizzazione delle opere pubbliche (sinteticamente Ufficio BIM).
1. La Normativa cogente. Il D.Lgs. 36/2023. Codice dei contratti pubblici.
Il D.Lgs.36 del 31 marzo 2023 denominato “Codice dei contratti pubblici in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n.78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici” ha lo scopo di:
adeguare la disciplina di tali Contratti al diritto europeo e ai principi espressi dalla giurisprudenza della Corte costituzionale e delle giurisdizioni superiori, interne e sovranazionali;
razionalizzare, riordinare e semplificare la disciplina vigente in materia;
evitare l’avvio di procedure di infrazione da parte della Commissione europea e di giungere alla risoluzione delle procedure avviate.
Dedica la Parte I del Libro I alla codificazione dei principi generali in materia di Contratti Pubblici. Fondamentale è l’introduzione dei seguenti principi, contenuti negli articoli 1, 2 e 3:
– principio di risultato;
– principio della fiducia;
– principio dell’accesso al mercato.
Tali principi vengono considerati dal Legislatore veri e propri criteri di interpretazione delle altre norme del Codice e prescrive alle Stazioni Appaltanti di interpretare le restanti disposizioni e orientare il proprio operato sulla scorta di quanto stabilito da detti principi.
Il principio di risultato deve essere ottenuto nel rispetto dei principi legalità, trasparenza e concorrenza. La commessa BIM e la sua metodologia sono in linea con questo principio, poiché dove è stata utilizzata ha conseguito:
la trasparenza della collaborazione, della condivisione dei dati e delle informazioni;
la concorrenza data dall’interoperabilita mediante formati aperti non proprietari;
la concorrenza tra i fornitori di tecnologie;
l’apertura al coinvolgimento di specifiche progettualità tra i progettisti.
garantendo un piu elevato livello di efficienza ed efficacia nella realizzazione e gestione delle opere e dei servizi connessi.
Il principio di fiducia attiene alle azioni ed ai rapporti legittimi, trasparenti e corretti tra la Pubblica Amministrazione e gli altri operatori economici. Il collegamento con la metodologia BIM è immediato, essendo quest’ultima un processo che utilizza strumenti e metodi di collaborazione e trasparenza tra Committenza Pubblica e Aggiudicatario. Possiamo dire di più, viene richiesto un cambio culturale nei rapporti Amministrazione-Operatori, in cui trasparenza e correttezza diventano la base dei comuni valori che riguardano il comportamento di entrambi.
Il principio dell’acceso al mercato nel rispetto dei principi di concorrenza, di imparzialità, di non discriminazione, di pubblicità e trasparenza, di proporzionalità, si collega alla digitalizzazione e al BIM a partire dagli albori della codificazione dell’uso degli strumenti di modellazione dove è stato prescritto l’uso di piattaforme interoperabili a mezzo di formati aperti non proprietari, al fine di non limitare proprio la concorrenza tra i fornitori di tecnologie.
A decorrere dal 1° gennaio 2025, la Committenza Pubblica adotterà il BIM per la progettazione e la realizzazione di opere di nuova costruzione e su edifici esistenti per importi a base di gara superiori a 1 mln di euro. Diventa quindi obbligatoria l’applicazione di quanto prescrivono i successivi punti, che si invita a leggere per maggiore comprensione e chiarezza di quanto si andrà a narrare successivamente:
“Parte IV della Progettazione”: in particolare l’articolo 41 “Livelli e contenuti della progettazione”; l’articolo 42 “Verifica della progettazione”; l’articolo 43 “Metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni” costituisce sostanzialmente l’articolo “quadro”;
“Allegato I.7- Contenuti minimi del quadro esigenziale, del documento di fattibilita delle alternative progettuali, del documento di indirizzo della progettazione, del progetto di fattibilita tecnica ed economica e del progetto esecutivo”.
“Allegato I.9- Metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni”;
“Allegato I.13- Determinazione dei parametri per la progettazione”.
L’Allegato I.7 è dedicato alla progettazione ed alla sua verifica, attività nelle quali riveste un ruolo decisivo la metodologia BIM.
Nell’Allegato I.9.che costituisce la regolamentazione di dettaglio, ritroviamo taluni temi innovativi già inseriti nella normativa precedente (D.Lgs 50/2016, D.M. 560/2017 e s.m.i.), tra i qauli:
le misure relative alla formazione del personale;
le modalita di scambio e interoperabilità dai dati e delle informazioni;
le specifiche tecniche nazionali ed internazionali applicabili;
il contenuto minimo del Capitolato Informativo per l’uso dei metodi e degli strumenti di gestione informativa digitale.
L’Allegato I.9 sarà abrogato a decorrere dalla data di entrata in vigore di un corrispondente regolamento adottato con decreto del Ministrero delle Infrastrutture e dei trasporti, che lo sostituirà integralmente anche in qualità di allegato al codice.
Appare quindi evidente che le Stazioni Applatanti debbano divenire “BIM strutturate” soddisfacendo almeno a questi tre adempimenti:
– formazione del personale;
– acquisizione degli strumenti hardware e software specifici;
– organizzazione interna per la formale e analitica esplicitazione delle procedure di controllo e gestione.
La Committenza Pubblica deve dotarsi di un ACDat proprietario, che diventa l’ambiente di condivisione dei dati con gli affidatari dei servizi di progettazione o per la realizzazione dei lavori. È prevista la nomina di:
– un Gestore dell’ambiente di condivisione dati,che possiamo assimilare alla figura dell’ACDat Manager della UNI 11337-parte 7 per compiti, abilità e competenze;
– un Gestore dei processi digitali supportati da modelli informativi, che possiamo assimilare alla figura del BIM Manager della UNI 11337- parte 7 per compiti, abilità e competenze, unico per tutti i progetti della stazione appaltante con il compito, tra gli altri, di redigere le Linee Guida BIM ed i Capitolati Informativi;
– un Coordinatore dei flussi informativi,che possiamo assimilare alla figura del BIM Manager/Coordinator della UNI 11337-parte7 per compiti, abilità e competenze,da nominarsi per ogni intervento all’interno della struttura di supporto al RUP.
Il BIM è presente in tutti gli stadi e in tutte le fasi di sviluppo dell’opera pubblica, perfino la fase di indirizzo della progettazione deve prevedere tra i documenti il Capitolato Informativo.
In conformità a quanto previsto dall’art. 114 del D.Lgs. 36 del 2023, con il comma 11 dell’Allegato I.9 viene stabilita la possibilità di svolgere il coordinamento, la direzione e il controllo tecnico-contabile dell’esecuzione dei contratti pubblici, mediante l’utilizzo dei metodi e degli strumenti di gestione informativa digitale.
In caso di utilizzo del BIM, qualora il direttore dei lavori non fosse in possesso delle competenze necessarie per governare la metodologia, all’interno del suo ufficio deve essere nominato un coordinatore dei flussi informativi.
Non privo di interesse pratico è la previsione, contenuta nell’ultimo periodo del comma 11, per cui: ” per il collaudo finale e la verifica di conformità, l’affidatario consegna il modello informativo dell’opera realizzata per la successiva gestione del ciclo di vita del cespite immobiliare o infrastrutturale. La verifica di questo modello rientra fra le attività di collaudo e di verifica di conformità”. Da ciò consegue che il collaudatore dovrà essere in possesso di adeguate competenze con riferimento ai metodi e agli strumenti di gestione informativa digitale conseguita anche attraverso la frequenza di corsi di formazione in materia.
In particolare, nel caso di appalti che prevedano il Field BIM (Dimensione 4 del BIM), l’impresa aggiudicataria dovrà effettuare in occasione delle milestone, rilievi con scannerlaser dei lavori realizzati che il direttore dei lavori sovrapporrà al progetto BIM approvato per i controlli relativi all’emanazione dei SAL, ma anche per verificare eventuali scostamenti temporali rispetto al cronoprogramma lavori, eventuali imperfezioni delle lavorazioni, tolleranze non rispettate ecc… Al livello 4 di maturità BIM possiamo prevedere il passaggio, con l’utilizzo di appositi plug-in, dal BIM D4 al BIM D5 che prevede l’emissione automatica dei SAL. Il collaudatore dovrà verificare la conformità delle opere eseguite rispetto al contratto, non solo per la componente fisica, ma anche per quella digitale.
Le ditte aggiudicatarie con un contratto in BIM si impegnano a consegnare nei tempi previsti, non solamente l’opera reale, ma anche la sua componente virtuale ossia il Digital Model che servirà per le future attività di manutenzione;
Nel caso l’opera preveda l’installazione di sensori per il monitoraggio dei dati, il modello informativo da consegnare diventa il Digital Twin con il conseguente passaggio per la Stazione Appaltante dall’utilizzo di dati statici (BIM) a quelli variabili nel tempo (Digital Twin).
2. La Proposta di Project Management per l’istituzione di un Ufficio BIM nella PA.
2.1 Alcune definizioni di BIM
“Definisce i mezzi attraverso i quali chiunque può comprendere un edificio attraverso l’uso di un modello digitale che attinge da un set di dati assemblati in modo collaborativo prima, durante e dopo la sua costruzione” (National British Standard Institute)
“Rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto” (National Insitute of Building Science)
“…un set di tecnologie, processi e norme che consentono a numerose parti in causa di progettare, costruire e gestire una struttura in modo collaborativo, all’interno di uno spazio vituale” (Bilal Succar)
quindi: il BIM NON È UN SOFTWARE!! ma un processo, seguendo il quale possiamo ottenere delle opere pubbliche mediamente di ottimo livello qualitativo, con maggiore rispetto delle tempistiche contrattuali e della spesa preventivata.
I punti fondamentali da soddisfare per l’implementazione del BIM nella pubblica amministrazione sono:
a. Rispetto della Normativa cogente, in particolare:
– D.Lgs. 36/2023. Codice dei contratti pubblici: BIM obbligatorio dal 1°gennaio 2025 per tutti gli investimenti in oo.pp. di importo superiore a € 1 mln;
– Decreto “CAM EDILIZIA” 2023: Tutte le oo.pp. di Edilizia devono prevedere i CAM e gli as built dei lavori devono essere archiviati in BIM per i futuri interventi;
– D.M.560/2017 e s.m.i. per le parti vigenti: l’articolo 3 elenca gli adempimenti preliminari da intendersi come le condizioni che le Stazioni Appaltanti devono assolvere, per fare ricorso legittimamente al BIM. Come noto essi sono tre:
– adozione di un piano di formazione del personale;
– definizione di un piano di acquisizione o di manutenzione degli strumenti hardware e software;
– assunzione di un atto organizzativo.
b. Adozione di un piano di formazione del personale:
Necessita un piano di formazione da parte del Settore Risorse Umane che comprenda l’acquisto delle seguenti norme:
La normativa volontaria sul BIM:
UNI EN ISO 19650/2019 parti 1,2,3,4,5 (1,2,3 tradotte in italiano) Processi di Information Management;
UNI 11337/2017 parti 1,3,4,5,6,7 Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni
La Normativa volontaria sul Project Management:
UNI ISO 21502/2021. Guida alla Gestione dei Progetti: pratiche e processi di project management
UNI 1609720/TR 11337-2:2021. Flussi informativi e processi decisionali: processi del Project Management e procedure dell’Information Management
UNI 11648/2022. Requisiti di conoscenza, abilità e competenza del Project Manager
Il Dlgs. 36/2023 prevede che il personale tecnico debba essere formato con esito positivo.
3. Definizione di un piano di acquisizione o di manutenzione degli strumenti hardware e software:
Oltre all’acquisto di licenze di software BIM e organizzare corsi di formazione per il loro utilizzo, la normativa prevede anche la realizzazione da parte delle S.A. di un ACDat (ambiente condivisione dati). Necessita la realizzazione di un ACDAT da parte del Settore SIT/Transizione Digitale nel quale vengano condivisi i progetti secondo le disposizioni di Agid per piattaforme interoperabili, formato dati, sicurezza informatica, ecc.
L’ACDat dovrà prevedere uno spazio di archiviazione dove i tecnici del Settore ll.pp. potranno depositare gli as-built delle opere realizzate, per il loro futuro utilizzo da parte del Servizio Manutenzioni. L’archivio dell’ACDat costituirà l’unica fonte dati certa e certificata per tutto il ciclo di vita dell’opera, fino alla sua demolizione (superamento dell’archiviazione con faldoni cartacei).
Con il Settore SIT/Transizione Digitale si dovranno definire le modalità di accesso al cloud in base ai ruoli degli incaricati del processo BIM (ad es. i tecnici del Settore ll.pp. saranno gli unici abilitati alla modifica dei modelli informativi BIM).
L’ACDat verrà collegato con API ai software in uso per esempio: programmi di progettazione BIM di Autodesk (BIM Collaborate), STR Vision per la contabilità, QGIS o altri per i dati GIS, e pacchetto Office 365.
In base agli indirizzi AgID per il principio “once only” i dati inseriti nell’ACDat dovranno servire tutti i Settori ad es. il Settore Gare e Appalti li potrà utilizzare per il loro invio al Simog, al DIPE, al MEF, ad AINOP.
4. L’Atto Organizzativo
L’articolo 3 del D.M. 560/2017 prevede tra gli adempimenti preliminari che le Stazioni Appaltanti devono assolvere per fare ricorso legittimamente al BIM anche l’assunzione di un atto organizzativo che è rappresentato dal: “processo di controllo e di gestione delle singole fasi procedimentali, la identità dei gestori dei dati e la proprietà degli stessi e le modalità di gestione dei conflitti, in relazione alla natura delle opere e dei cespiti comprensivi degli aspetti tecnici e procedurali adottati”.
La Stazione Appaltante attraverso la redazione del medesimo provvederà alla riorganizzazione dei processi digitali per interiorizzarli nelle proprie strutture e nelle pratiche organizzative correnti prevedendo le seguenti figura professionali:
Il Gestore dei processi digitali supportati da modelli informativi (per il D.Lgs. 36/2023 o BIM Manager definizione della norma UNI 11337) si occuperà della gestione dei flussi informativi e della redazione e gestione Linee Guida BIM, di collaborare con il Settore Gare a Appalti per la definizione dei Bandi Gara, di collaborare con il Settore Transizione Digitale per l’acquisto dei software e della strumentazione BIM e per la definizione dell’ACDat, di collaborare con il Settore Risorse Umane per la definizione dei Corsi di formazione e certificazione delle nuove figure BIM, di collaborare con il Settore Patrimonio per i futuri interventi durante tutto il ciclo di vita dell’opera.
I BIM Coordinator (definizione della norma UNI 11337) si occuperanno del controllo delle verifiche digitali effettuate dai progettisti esterni sui progetti BIM e dell’effettuazione delle verifiche digitali di parte terza LV3 (es. clash detection con Navisworks/Solibri), verificheranno che il modello digitale BIM nativo e quello interoperabile IFC siano idonei ai futuri usi (es. manutenzioni).
I BIM Specialist (definizione della norma UNI 11337) sono progettisti che utilizzano i software BIM per i loro progetti tridimensionali e parametrici. È possibile modificare i disegni di progetto in modo automatico, intervenendo solo sui parametri, modificando solo numeri ricompresi in tabelle.
BIM Manager, BIM Coordinator e BIM Specialist sono figure di supporto al RUP previste all’art.1 dell’Allegato I.9 del D.Lgs.36/2023.
I Coordinatori dei flussi informativi potranno svolgere la funzione di D.L. dei modelli digitali in fase di esecuzione dei lavori, verificandone la loro coerenza con il modello di progetto durante le milestone previste dal cronoprogramma dei lavori.
L’Atto Organizzativo dovrebbe approvare le Linee Guida BIM che specificano ulteriormente come regolamento interno “chi fa che cosa”; attualmente vengono utilizzate, ma valgono solo per la gara specifica nella quale sono inserite ed utilizzate.
Bozza di Deliberazione: Istituzione all’interno del Settore Lavori Pubblici dell’“Ufficio per la digitalizzazione delle opere pubbliche” (Ufficio BIM).
Premesso che:
– le norme dettate dall’Unione Europea fissano le linee guida da seguire relativamente agli appalti pubblici, chiedono la progressiva introduzione del BIM nei processi di progettazione, costruzione e gestione delle opere pubbliche;
– il modello BIM può essere visto come un contenitore di dati e informazioni relative a tutte le discipline, a tutte le fasi, in stretta relazione tra loro, sempre consultabili, tracciabili, e modificabili nel tempo;
– l’Amministrazione del Comune di …………. ha dato attuazione al D.Lgs. 82/2005 (Codice dell’Amministrazione Digitale) procedendo alla digitalizzazione di parte degli Uffici Comunali in conformità alle indicazioni di Agid, l’Agenzia per l’Italia digitale ed ora intende procedere alla digitalizzazione delle procedure per la realizzazione delle opere pubbliche come previsto dal D.Lgs.36/2023 (Codice Contratti) e dal D.M.560/2017 e s.m.i.(decreto Baratono);
Visto che:
– il D.Lgs. 36/2023 recita: “Le stazioni appaltanti ………………………………………………. l’uso dei metodi e strumenti elettronici specifici ………………..Tali strumenti utilizzano piattaforme interoperabili a mezzo di formati aperti non proprietari, al fine di non limitare la concorrenza tra i fornitori di tecnologie e il coinvolgimento di specifiche progettualità tra i progettisti. L’uso dei metodi e strumenti elettronici può essere richiesto soltanto dalle stazioni appaltanti dotate di personale adeguatamente formato;……………….
– il d.m. MIT n. 560 del 2017 si pone come obiettivo quello dell’implementazione BIM nella pubblica amministrazione,……………………………Il sistema italiano risulta essere ancora legato ai modelli tradizionali e fortemente condizionato dalla legislazione nazionale, dalla quale dipende ogni intervento di costruzione. L’approccio digitale improntato al BIM e sul Project Management porterebbe miglioramenti nella fase di progettazione, gestione e manutenzione, ma anche in quella di realizzazione, aumentando gli standard di sicurezza dei lavoratori;
Dato atto che:
– Il Comune di …………………. usufruisce tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dei fondi stanziati per……………………, soggetti alla realizzazione in BIM;
– il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e le Linee Guida del MiMS per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica da porre a base dell’affidamento di contratti pubblici di lavori del PNRR e del PNC, prevedono l’utilizzo della digitalizzazione delle attività di committenza e di progettazione, in grado di supportare la maggiore efficacia nella gestione degli iter autorizzativi dei progetti, nella attuazione e nella rendicontazione dei lavori eseguiti, nell’ottica ulteriore della gestione del ciclo di vita dei cespiti infrastrutturali;
Preso inoltre atto che:
– l’utilizzo del processo BIM unito all’utilizzo delle nuove tecnologie digitali di fatto disruptive (nuovi software BIM capaci di realizzare prototipi tridimensionali parametrici dell’oggetto da costruire cosiddetti Digital Twin, laser scanner, droni, dati in cloud,ecc.), hanno comportato in Europa una riduzione dei costi delle opere realizzate anche del 20%, con maggiore certezza dei tempi di esecuzione, e dei loro costi, come risulta dal EUBIM Taskgroup Handbook del luglio 2017 ”Manuale per l’introduzione del BIM da parte della domanda pubblica in Europa”;
Ritenuto di procedere in merito:
– per ottenere una maggiore efficacia ed efficienza nella realizzazione delle opere pubbliche, reputando che ciò comporterà anche una riduzione delle perizie di variante, degli accordi bonari, degli arbitrati e delle controversie giudiziarie;
DELIBERA
1. di istituire dal……………………, l’”Ufficio per la digitalizzazione delle opere pubbliche” sinteticamente “Ufficio BIM”, all’interno del Settore Lavori Pubblici, costituito da:
– ing/arch. …………………… Responsabile dell’Ufficio BIM, con i compiti di BIM Manager e BIM Coordinator, sulla base del CV in atti dal quale risulta professionista esperto di lavori pubblici e di BIM;
– tecnici del Settore ll.pp. individuati dai rispettivi Dirigenti dei Servizi (Edilizia Pubblica, Edilizia Monumentale, Infrastrutture) sulla base di specifici progetti;
2. vengono approvate Linee Guida del Comune di (Bim Guide) che faranno riferimento in materia di strutturazione ed organizzazione della modellazione e gestione informativa digitale anche alla Norma UNI 11337 e alla serie normativa UNI EN ISO 19650 (per quanto riguarda i requisiti informativi relativi alla organizzazione: Organization Information Requirements-OIR e per quanto riguarda i requisiti informativi relativi al patrimonio: Asset Information Requirements-AIR oltre EIR);
3. l’Ufficio BIM dipende direttamente dal Capo Settore Lavori Pubblici;
4. il personale incaricato delle procedure per l’implementazione del processo BIM si relazionerà con i dirigenti degli altri Settori: Transizione Digitale, Contratti Appalti e Provveditorato, Risorse Umane, Patrimonio Partecipazioni e Avvocatura, ecc. per raggiungere gli obiettivi da indicare nelle Bim Guide a breve e lungo termine;
5. l’Ufficio BIM potrà relazionarsi con associazioni senza scopo di lucro che favoriscono la ricerca e diffusione dell’interoperabilità tra i software bim proprietari (ad es. bSMART International, ed il suo capitolo italiano IBIMI) ed utilizzare programmi open source, sentito il SIT, al fine di ridurre il rischio di «vendor lock-in», ossia creazione di un rapporto di dipendenza col fornitore del servizio;
6. l’Ufficio BIM e i suoi componenti potranno utilizzare il fondo previsto all’art……. “Fondo per l’innovazione” del regolamento comunale “Regolamento per la costituzione e la quantificazione del fondo incentivante per le funzioni tecniche” per finanziare gli adempimenti preliminari relativi a:
a) piano di formazione del personale in relazione al ruolo ricoperto, con particolare riferimento ai metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, anche al fine di acquisire competenze riferibili alla gestione informativa ed alle attività di verifica utilizzando tali metodi;
b) piano di acquisizione o di manutenzione degli strumenti hardware e software di gestione digitale dei processi decisionali e informativi, adeguati alla natura dell’opera, alla fase di processo ed al tipo di procedura in cui sono adottati;
c) acquisto Norme UNI 11337, serie normativa UNI EN ISO 19650, ed altre ritenute necessarie;
d) conseguire la certificazione di qualità in conformità alla PdR UNI 74/19:” Sistema di Gestione BIM
– Requisiti”, per quanto riguarda l’Ufficio BIM, e la certificazione di qualità in conformità alla PdR UNI 78/20 :“Requisiti per la valutazione di conformità alla UNI 11337-7:2018 “Edilizia e opere di ingegneria civile – Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni – Parte 7: Requisiti di conoscenza, abilità e competenza delle figure professionali coinvolte nella gestione e nella modellazione informativa”, per le figure professionali BIM;
e) partecipare a seminari e convegni nazionali e internazionali anche in qualità di relatori (“SAIE”, Corsi Mediaconsult oltre altri) e pubblicare articoli su riviste specializzate (“MediAppalti” oltre altre) e testi in materia;
8. di prenotare la spesa di €……………al capitolo “Fondo per l’innovazione” per gli adempimenti necessari all’attuazione dei punti 7 a), b), c), d), e).