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( votes)Per affermarsi sul mercato si deve poter offrire un prodotto esclusivo, o un prodotto che anche altri possono avere ma con caratteristiche migliori. Ammesso che si dispone del prodotto che può avere fortuna, la vera chiave del successo è l’informazione. Far sapere che questo prodotto esiste. Renderlo appetibile.
Uno dei prodotti migliori che può vantare l’economia italiana è il turismo. Non esiste Regione che non valga la pena di essere visitata. Ogni territorio è in concorrenza con tutti gli altri. Le potenzialità, in molti casi, sembrano essere identiche tra diversi territori. Eppure, ce ne sono alcuni che riescono a fare meglio.
Secondo il rapporto AGI/CENSIS il 58% dei flussi turistici riguardano solo cinque regioni. Cosa hanno in più queste località rispetto alle altre? La comunicazione. Il marketing.
L’aver investito nella promozione dell’immagine è stata la mossa vincente di alcune località. Chi non lo ha fatto è rimasto indietro. Ha racimolato le briciole.
Le potenzialità di un buon piano di comunicazione sono globalmente riconosciute. Così, assistiamo ad un incremento di presenze delle regioni o delle città nelle pubblicità, nelle sponsorizzazioni di eventi, nei titoli di coda dei film per i quali hanno offerto le proprie location come set cinematografico.
Azioni che non possono essere frutto di improvvisazione, dell’ispirazione dell’assessore del momento, di una presidenza particolarmente sensibile alla causa. Serve progettualità e professionalità. Diventa necessario affidarsi ad agenzie specializzate. Così, spiccano ovunque gare per l’affidamento del servizio di ideazione e realizzazione di campagne di comunicazione per rafforzare la conoscenza dell’offerta turistica di un territorio. Anche le pubbliche amministrazioni più piccole si cimentano. Chi resta fermo rischia di essere dimenticato, di non finire mai nelle tratte battute dai flussi turistici. Se non comunichi, non esisti.
Nello scenario pandemico in cui siamo riversi dall’inverno 2020, il turismo vive una battuta d’arresto che non ha precedenti. Le perdite ammonterebbero a 92miliardi di euro. 225mila i posti di lavoro persi. Si punta sull’estate 2021 per abbozzare una ripresa. Ma ci si può fidare? Si possono fare previsioni? Il piano vaccinale apre spiragli di speranza, potrebbe aprire la strada al “passaporto vaccinale” che permetterebbe, a chi si è sottoposto a vaccino, di poter viaggiare.
La data entro la quale si dovrebbe esprimere l’Europa è il 15 giugno. Una data troppo tardiva per poter organizzare serenamente la stagione turistica estiva. Si può accelerare? Lo auspica il Ministro alla Salute Roberto Speranza che intervenendo alla videoconferenza dei ministri della Salute del G7 ha affermato che “bisogna accelerare la discussione sul ‘green pass’ per arrivare ad una soluzione prima dell’estate”.
In attesa che vengano assunte decisioni, c’è chi prova a formulare nuove idee di turismo. La pandemia ci ha obbligati a reinventare il nostro modo di lavorare, di andare a scuola, di vivere in famiglia, di mantenere le nostre relazioni sociali. In un mondo che si è dovuto adeguare ad una realtà tutta nuova, chi riesce ad adattare la propria offerta ha maggiori probabilità di sopravvivenza. La regola dell’evoluzione della specie: non sopravvive il più forte ma chi si adatta alle nuove situazioni.
Nuove idee di turismo arrivano dal Piemonte. La regione ha lanciato sul mercato l’”holiday working”. Dovrebbe partire dall’estate del 2021. L’idea è di puntare sul lavoro agile. Di dare l’opportunità a chi lavora a distanza di poterlo fare da una località turistica attrezzata con una connessione veloce, che assicura la protezione dei dati. Si spera di attirare 400mila pernottamenti al mese. La campagna di informazione è stata avviata. Così come la campagna pubblicitaria promossa dall’Emilia Romagna all’estero. In Germania. Una vasta programmazione sui media tedeschi per rilanciare il turismo sulla riviera e tra le località d’arte.
In questo periodo di stasi le Pubbliche Amministrazioni avviano gare per appaltare campagne promozionali del proprio territorio. Per mettere in vetrina le proprie bellezze. Per realizzare la più bella narrazione dei luoghi, delle atmosfere, dei profumi, dei sapori. Il turismo è un bene prezioso. Crea ricchezza, posti di lavoro, opportunità di sviluppo, attira capitali per la riqualificazione dei territori. Investire in turismo significa averne continua attenzione. Riqualificare le proprie risorse, operare continue manutenzioni, comunicare. La pandemia impone sacrifici. Ci obbliga a rinunciare ad un viaggio. Gli spostamenti sono bloccati ma chi, anche in queste condizioni, con l’incertezza di poter riprendere a muoversi, può sottrarsi dal sognare la prossima vacanza? Nel tutto fisicamente fermo è il momento di far viaggiare il turista con la fantasia, appaltando iniziative di comunicazione che guardano ad un futuro che si spera diventi ben presto presente. Il bello delle vacanze comincia nella loro progettazione. “I grandi viaggi hanno questo di meraviglioso, che il loro incanto comincia prima della partenza stessa. Si aprono gli atlanti, si sogna sulle carte. Si ripetono i nomi magnifici di città sconosciute”, scriveva lo scrittore francese Joseph Kessel.