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( votes)L’omesso pagamento del contributo ANAC costituisce causa di esclusione
“- il pagamento del contributo A.n.a.c. previsto dall’art. 1, comma 67 L. n. 266/2005 «ha natura di “contribuzione obbligatoria” (cfr., Corte costituzionale 6 luglio 2007, n. 256) di scopo che è espressamente finalizzata alla copertura dei costi relativi al funzionamento dell’ANAC posti (in parte) a carico, per quanto qui occorre evidenziare, degli operatori economici sottoposti alla vigilanza dell’Autorità la cui mancata corresponsione è sanzionata, per legge, con l’inammissibilità dell’offerta, in deroga alla disciplina generale di cui all’art. 80, comma 4,» del D. Lgs. n. 50/2016 (T.A.R. Lazio, Roma, Sez. II, 7 ottobre 2021, n. 10331);
– tale contributo A.n.a.c. costituisce inoltre “condizione di ammissibilità dell’offerta”, cosicché il mancato versamento entro il termine di presentazione della domanda di partecipazione «comporta automaticamente e obiettivamente l’inammissibilità dell’offerta e conseguentemente l’esclusione del concorrente, autore di un’offerta non ammissibile per legge, analogamente a quanto stabilisce l’art. 59, comma 4, d.lgs. n. 50/2016, per le offerte “considerate inammissibili” al ricorrere dei presupposti ivi indicati» (T.A.R. Lazio, Roma, Sez. II, 7 ottobre 2021, n. 10331; Consiglio di Stato, Sez. III, 12 marzo 2018, n. 1572);
– sebbene il Collegio sia consapevole della sussistenza di orientamenti giurisprudenziali non univoci in materia, alla luce degli indicati e condivisibili assunti interpretativi l’omesso versamento del contributo non dà luogo quindi a una causa di esclusione in senso stretto per mancanza dei requisiti partecipativi di ordine generale o speciale e pertanto, per un verso, ad esso non si attagliano le censure della ricorrente relative alla disciplina sulle cause di esclusione dalla gara e al principio del favor partecipationis, mentre sotto concorrente profilo la prescrizione contenuta nell’art. 12.4 della lex specialis risulta ragionevole e conforme art. 1, comma 67, L. n. 266/2005; T.A.R. Calabria, Catanzaro, Sez. I, 15 maggio 2023, n. 747);”